29 marzo 2024
Aggiornato 01:00
Crisi nel Caucaso. Tensione Nato-Russia

L'Alleanza: «Azione di Mosca sproporzionata». La replica: «Aiutate i criminali»

Il ritiro russo dalla Georgia deve essere “immediato”, le relazioni tra Nato e Russia non possono continuare “come se nulla fosse”, ma nessun provvedimento concreto è stato preso nei confronti di Mosca

Il ritiro russo dalla Georgia deve essere «immediato», le relazioni tra Nato e Russia non possono continuare «come se nulla fosse», ma nessun provvedimento concreto è stato preso nei confronti di Mosca dai ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica riuniti a Bruxelles. E' quanto emerge dalla lettura del comunicato finale diffuso al termine della riunione.

«Restiamo preoccupati per le azioni compiute dalla Russa durante la crisi e le ricordiamo la sua responsabilità nel mantenere la sicurezza e l'ordine nelle aree nelle quali esercita il suo controllo», afferma il documento approvato dalla Nato. «L'azione militare russa è stata sproporzionata e incoerente con il suo ruolo di peacekeeper, come anche incompatibile con i principi di soluzione pacifica dei conflitti», continua la nota.

L’Alleanza afferma poi che una soluzione pacifica della questione deve basarsi «sul rispetto assoluto della indipendenza della Georgia, della sua sovranità e integrità territoriale riconosciuta dal diritto internazionale e dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu». La Nato è ovviamente soddisfatta dell'accordo firmato da Mosca e Tiblisi, «lo sostiene pienamente», e ne chiede «la completa e onesta applicazione. Le azioni militari devono cessare definitivamente e le forze armate devono tornare sulle posizioni tenute prima dello scoppio delle ostilità».

Scheffer: «I rapporti Nato-Russia non potranno più essere come prima«
Un documento equilibrato, fermo ma, come si diceva che non affonda né prende alcuna misura ufficiale contro la Russia. Dietro il documento, però, non si fatica a scorgere un rapporto ormai deteriorato tra l’Alleanza atlantica e la Russia. Lo dice, senza mezzi termini, il segretario della Nato Jaap de Hoop Scheffer. «Le cose con la Russia – ha detto – non potranno più essere come prima», dopo l'invasione della Georgia. «Mosca – ha aggiunto – deve dimostrare il suo impegno in favore dei principi su cui si fonda la nostra relazione».

Lavrov: «Posizione Nato non obiettiva e prevenuta«
Immediata la replica del Cremlino, affidata al ministro degli Esteri Sergei Lavrov. La Russia, ha fatto sapere, giudica «non obbiettiva e prevenuta» la posizione espressa al vertice straordinario dei ministri degli Esteri della Nato sul ruolo di Mosca nel conflitto russo-georgiano. Parole dure. «Stanno cercando di salvare un regime criminale al potere in Georgia, apprestandosi a aiutare il riamo di Tbilisi». Mosca, ha ribadfito il capo della diplomazia russa, non intende annettersi alcun territorio georgiano, mentre l'incoraggiamento della Nato alla Georgia affinché entri nell'Alleanza è una posizione anti russa».

Lo stesso Lavrov ha voluto specificare che «la Russia non ha occupato alcun Paese» e che i militari inviati da Mosca in Georgia «stanno attuando una missione di pace». E per fare questo si sono posizionati «in zone cuscinetto» di sicurezza intorno ad Abkhazia e Ossezia del Sud. Lavrov ha comunque assicurato che «entro tre o quattro giorni» il ritiro sarà attuato, così come concordato nell'accordo per il cessate il fuoco.

Cominciato il ritiro delle truppe russe da Gori. Ma Tbilisi nega
Proprio riguardo al ritiro delle truppe, le versioni di Russia e Georgia rimangono discordanti. Mentre i russi riferiscono che il ritiro da Gori sia già iniziato, da Tbilisi il portavoce del ministro dell'Interno georgiano, Shota Utiashvili, ha riferito che «nessun tank, né soldato russo ha lasciato la Georgia», aggiungendo che «si è trattato solo di uno show, un'illusione». Anche fonti del Pentagono, d’altronde, hanno dichiarato che non vi è ancora stato alcun sensibile segnale in questo senso.

Via libera all'invio di 20 osservatori Osce
In questa situazione estremamente delicata e confusa, la buona notizia è rappresentata dal via libera sia da parte della Russia, sia da parte della Georgia al dispiegamento di altri 20 osservatori militari dell'Osce (l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in Georgia, in aggiunta ai 9 che sono già sul terreno.

Ste.Ca.