Crisi in Caucaso, la NATO alla Russia: «nulla come prima»
Dura presa di posizione contro Mosca al summit straordinario dei ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica. Blindati russi via da Gori
Sulla crisi in Caucaso è scontro duro tra Mosca e Nato. «Con la Russia non può più essere come prima», ha detto il segretario generale della Nato Scheffer al termine del summit straordinario dei ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica, riunito questa mattina a Bruxelles. «La Russia sta occupando una parte di una nazione sovrana», ha spiegato Sheffer nella conferenza stampa conclusiva, chiedendo un immediato ritiro delle milizie di Mosca.
Per il segretario della Nato, comunque, le relazioni future con la Russia dipenderanno «dalle azioni concrete che Mosca intraprenderà per dare seguito all'attuazione del piano di pace». E se l'ambasciatore russo presso la Nato Rogozin è stato morbido - «ci saranno molti cambiamenti nelle nostre relazioni, ma non ci sarà guerra fredda», ha detto.
Più dura la risposta del ministro degli Esteri russo Lavrov: «La Nato cerca di salvare un regime fallimentare in Georgia», ha spiegato Lavrov, che ha aggiunto che il ritiro dei militari russi si completerà in 3-4 giorni. Intanto blindati di Mosca hanno iniziato ad abbandonare la città georgiana di Gori.