Orlandi: «Redditometro e indagine finanziare solo se necessarie»
Meno spazio per redditometro e indagini finanziarie, da usare solo se strettamente necessari. E sempre più lettere preventive: a ottobre ne partirà un altro stock, legato all’operazione 730, che dovrebbe avere le stesse dimensioni dell’invio dello scorso anno, quando vennero spedite 220mila lettere.

ROMA - Redditometro e indagini finanziarie da usare solo se strettamente necessari. La precompilata è una scommessa vinta. Sempre più lettere preventive: a ottobre ne partirà un altro stock, legato all'operazione 730, che dovrebbe avere «volumi analoghi a quelli dello scorso anno», quando vennero spedite 220mila lettere. Obiettivo è arrivare a un fisco meno invasivo e più orientato alla compliance. Il direttore dell'agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ne parla in un'intervista a Il Sole 24 Ore.
Il loro uso deve essere appropriato
«Non è nelle intenzioni dell'Agenzia depotenziare né il redditometro né le indagini finanziarie ma, trattandosi di strumenti di controllo molto pervasivi e basati su presunzioni di legge, vogliamo utilizzarli solo quando è strettamente necessario», osserva Orlandi aggiungendo che per le indagini finanziarie «il loro uso deve essere appropriato e finalizzato ad attuare ricostruzioni credibili e realistiche. Questo strumento, quindi, è da adoperare solo a valle di un'attenta analisi del rischio da cui emergano significative anomalie dichiarative e nel caso in cui sia già in corso un'attività istruttoria d'ufficio».
La precompilata «è oggi una scommessa vinta per l'intero sistema Paese: l'Agenzia che la predispone e i cittadini che mostrano di apprezzarla. I vantaggi sono quelli della semplicità e dell'esclusione dai controlli. Stiamo inaugurando una stagione nuova di dialogo e di partnership con i cittadini», sottolinea.
Efficace il servizio della fatturazione elettronica
Il controllo delle pratiche di voluntary disclosure - aggiunge - «è a buon punto e gli uffici dell'Agenzia stanno facendo uno sforzo intensissimo perché sono arrivate moltissime pratiche, oltre 129.000, ben più di quelle previste e si sono concentrate in un breve lasso di tempo. Si pensi che dall'entrata in vigore, a gennaio 2015, della legge 186/2014 fino al 30 settembre sono arrivate circa 63.000 istanze e nei due mesi di proroga di ottobre e novembre 2015 ne sono arrivate altre 66.000. Dagli ultimi dati di monitoraggio, tra pratiche concluse e in corso di lavorazione siamo al 75% circa delle istanze pervenute».
Orlandi spiega poi che il servizio gratuito di supporto alla fatturazione elettronica, messo a disposizione il primo luglio, «si sta rivelando efficace». Cita quindi qualche numero: «sono state 4.500 le fatture generate, 2.200 le fatture elettroniche conservate e più di 53.000 gli utenti registrati. A breve saremo pronti a ricevere i dati delle fatture trasmessi da chi sceglierà questa opzione, in alternativa allo spesometro e per fruire degli altri incentivi previsti».
- 14/01/2020 «Manette agli evasori», tutti i rischi delle norme in vigore
- 10/12/2019 Evasione fiscale, Mattarella tuona: «Chi evade le tasse sfrutta chi le paga. È una cosa davvero indecente»
- 07/12/2019 Su acqua, Imu e Tari 7,6 miliardi di mancati pagamenti
- 01/12/2019 Accordo tra Pd e M5s sul carcere per i grandi evasori