25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
il rapporto uif

Terrorismo, Bankitalia: «Nel 2015 boom di segnalazioni sul finanziamento a gruppi terroristici»

Nel 2015 crescono le operazioni sospette e sono più che triplicate le segnalazioni sul finanziamento terroristico internazionale. I flussi sono difficili da intercettare, ma durissimo è il rimprovero di Bankitalia verso la PA

ROMA - Nel 2015 sono pervenute all'Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia 82.428 segnalazioni di operazioni sospette, oltre 10.000 in più rispetto al 2014. Nel primo semestre del 2016 il flusso ha già superato le 50.000 unità. Il dato totale stimato per l'anno in corso raggiunge le 100.000 segnalazioni. Lo ha reso noto la Banca d'Italia.

Crescono le operazioni sospette
E' cresciuto inoltre il perimetro dei soggetti segnalanti. Questo trend «testimonia la maggiore consapevolezza degli operatori sui rischi di compromissione e la loro intenzione di elevare i presidi» ha spiegato l'Istituto. Le segnalazioni dei professionisti sono passate da poco meno di 2.500 a quasi 6.000, soprattutto in conseguenza delle operazioni di regolarizzazione fiscale. E' «fondamentale il ruolo degli ordini professionali per l'inoltro delle segnalazioni, il supporto e la formazione nei confronti degli iscritti, la predisposizione di linee guida».

Triplicate le segnalazioni sul finanziamento terroristico
Nel 2015 le segnalazioni degli operatori non finanziari, soprattutto gestori di giochi e scommesse e commercianti in oro e oggetti preziosi, sono aumentate di oltre il 60%. Le segnalazioni analizzate dalla Uif e trasmesse agli organi investigativi sono state nel 2015 quasi 85.000, con un incremento del 12% circa rispetto all'anno precedente. Mentre le segnalazioni di operazioni sospette di finanziamento del terrorismo, già triplicate nel 2015, sono ulteriormente cresciute in maniera significativa nel 2016, oltre 300 nel primo semestre.

I flussi difficili da intercettare
Nel 2015 «alla perdurante azione della criminalità organizzata ed economica» si sono aggiunte «le nuove minacce collegate alla recrudescenza del terrorismo internazionale». Si tratta di «fronteggiare possibilità di finanziamento del terrorismo più articolate, basate anche sull'autosostentamento dei gruppi locali» e sul supporto di organizzazioni che controllano territori esteri e «possono utilizzare fondi derivanti dal commercio illegale di risorse sottratte ai paesi occupati». I flussi finanziari destinati al terrorismo «sono difficili da intercettare» perché sovente di importo limitato, canalizzati al di fuori del circuito finanziario legale e "rivenienti da attività di per sé lecite", ha rilevato Bankitalia.

Il rimprovero di Bankitalia alla PA
In più casi «le segnalazioni si sono rivelate preziose nelle indagini, consentendo di rilevare spostamenti e reti relazionali ascrivibili a presunti terroristi». Alla luce del quadro esposto, la Banca d'Italia manifesta forti criticità verso la collaborazione da parte degli uffici della Pubblica amministrazione. Appena 21 segnalazioni nel 2015 e 7 nel primo semestre 2016, «malgrado l'emanazione nel settembre 2015 di specifici indicatori di anomalia e criteri organizzativi per agevolare l'intercettazione delle operazioni sospette», sono evidentemente scarse. «Lascia perplessi - osserva e conclude l'Unità d'Informazione finanziaria di Bankitalia - che un osservatorio privilegiato come la pubblica amministrazione non colga l'opportunità di partecipare al sistema di prevenzione e contrasto».