Tod's, Della Valle prevede un anno positivo: «Il 2016 porterà radicali cambiamenti»
L'azienda punta sul digitale e annuncia che il 2016 sarà un anno importante, di turnaround e trasformazione, in direzione del modello multibrand

ROMA - Per il gruppo Tod's con la chiusura del 2015 «termina un ciclo iniziato il giorno della quotazione e se ne apre uno nuovo che riguarderà il prossimo decennio, che nel mondo del lusso e della moda, porterà radicali cambiamenti». Lo ha detto Diego Della Valle, presidente e ad del gruppo Tod's nella lettera agli azionisti aprendo l'assemblea per il via libera al bilancio 2015, il rinnovo del piano di buy back, la rideterminazione del numero dei componenti del cda e l'approvazione di un piano di phantom stock option.
L'azienda punta sul digitale
Secondo Diego della Valle, l'obiettivo sarà quello di pensare a crescere valorizzando sempre di più la qualità e lo stile dei prodotti. «Investiremo molto in uomini e risorse dedicati allo sviluppo di tutto il settore digitale", ha annunciato. Della Valle inoltre ha posto l'accento sul fatto che tutte le scelte intraprese con velocità e determinazione permetteranno all'azienda di affrontare i prossimi anni, non facili per il settore, con marchi forti e rispettati che avranno la possibilità di svilupparsi molto e che insieme a una attenta politica sul controllo dei costi e sull'efficientamento consentiranno di ottenere buoni risultati.
Il 2016 sarà un anno importante
Per il gruppo Tod's il 2016 «sarà anno importante dopo 16 anni da quotazione, sarà quello che noi consideriamo un turnaround», ha aggiunto il presidente chiudendo l'assemblea degli azionisti. «Stiamo facendo un piano di gestione straordinaria che dovrebbero farci vedere nel corso dell'anno quelle che sarà l'azienda con cui consideriamo di affrontare i prossimi 10». Entro fine anno, ma forse anche prima, l'azienda si impegna a fare un grande sforzo di trasformazione.
La scelta del modello multibrand
Della Valle ha sottolineato che l'azienda punterà molto «sul digitale». Il mondo del lusso - ha spiegato - non va benissimo in certe parti del mondo. Erano «cose previste nei budget» e la strategia è quella di avere un'azienda attrezzata con grandi marchi. «Sarà un anno che consideriamo prudente - ha concluso - anche per quello che sta succedendo anche nei mercati. Siamo convinti che un modello multibrand sia quello più prudente per gruppi come noi che operano nel lusso».
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