27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Tutela ambiente marino

ENI: avviato monitoraggio in Mediterraneo e Africa con Clean Sea

Il colosso italiano realizzerà due basi logistiche, in Angola per la regione dell'Africa occidentale. Progetto per dati più accurati ad un costo minore.

ROMA - Eni avvia il monitoraggio ambientale marino e le ispezioni delle installazioni offshore nel Mediterraneo e nell'Africa Occidentale utilizzando per la prima volta Clean Sea, tecnologia proprietaria ideata dai suoi laboratori di ricerca.

Monitoraggio Mediterraneo
Il sistema, spiega la società, «assicura una migliore tutela dell'ambiente marino grazie all'aumento di qualità e quantità dei dati ambientali raccolti a un costo minore rispetto alle tecnologie tradizionali». Clean Sea, prosegue Eni, «può essere infatti impiegato utilizzando navi di supporto di dimensioni estremamente ridotte, diminuendo i costi legati alla logistica ed offrendo un'opzione vantaggiosa dal punto di vista economico rispetto alle tecnologie attualmente in uso. Può essere adottato in quegli ambienti marini dove si rendano necessari un'ispezione e un monitoraggio della qualità dell'acqua accurati, ampliando il proprio campo di applicazione anche ad ambiti diversi da quello tradizionale dell'Oil&Gas».

Basi logistiche in Africa
Eni realizzerà due basi logistiche, in Angola per la regione dell'Africa occidentale, e in Sicilia, per la regione del Mediterraneo, con un team operativo dedicato alle attività di routine globali. Per il bacino del Mediterraneo Clean Sea verrà gestito a Gela da Enimed. A partire dal primo trimestre 2016, due squadre si occuperanno della manutenzione e del funzionamento del veicolo fornendo sostegno ai servizi subacquei in tutto il Mar Mediterraneo. Tra le operazioni pianificate, le ispezioni di routine lungo la costa e i rilevamenti del fondale marino e delle acque ai fini del monitoraggio ambientale.