28 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Parla il presidente del sindacato CambiaMenti

Atac, Quintavalle: Sicurezza? Qui i terroristi potrebbero colpire gli autobus

Indetto uno sciopero di quattro ore il 30 di novembre, dalle 8.30 alle 12.30

ROMA - Micaela Quintavalle, presidente del sindacato CambiaMenti, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso di ECG Regione, format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. 

«Le cose vanno male»
Micaela Quintavalle ha annunciato un nuovo sciopero dei trasporti all'orizzonte: «Le cose vanno assolutamente male. Noi potremmo essere additati di incoerenza dal momento che abbiamo sempre detto che lo sciopero con le fasce di garanzia è una forma di protesta vecchia ed obsoleta, in realtà stiamo aspettando l'autorizzazione ma abbiamo indetto uno sciopero di quattro ore il 30 di novembre, dalle 8.30 alle 12.30. perché comunque non abbiamo fatto scritto noi le regole del gioco e se non vogliamo rimanere in panchina dobbiamo servirci dei mezzi che abbiamo a disposizione. Con i turni a nastro ci saranno pochi straordinari per i lavoratori e noi, in mezzo al silenzio dei sindacati, siamo gli unici a voler protestare contro l'accordo del 17 luglio».

A Roma potrebbero colpire autobus
«Qui c'è gente che viene a lavorare con 39 di febbre, è troppo facile dare la colpa ai lavoratori. In Atac ci sono troppi compartimenti stagni che non comunicano tra di loro. Quello è un accordo a perdere, mi auguro che la dirigenza e il governo non se ne rendano conto solo dopo una tragedia. Voglio vedere cosa succederà se veramente un autista che è venuto a lavorare non in perfette condizioni psicofisiche fa un incidente e mette in pericolo l'incolumità della gente». Quintavalle non nasconde la propria preoccupazione in tema sicurezza: «A Parigi hanno colpito i ristoranti, qui potrebbero colpire anche un autobus pieno di gente, pieno di turisti. Siamo terrorizzati, non ci sentiamo minimamente tutelati e protetti».