Anche Roma aderisce allo sciopero dei supermercati, domani spesa a rischio
Nuovo stop il 19 dicembre per i lavoratori delle grandi catene
ROMA - Sabato 7 novembre spesa a rischio in tutta Italia. I lavoratori dei supermercati e delle grandi catene commerciali, incroceranno le braccia per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto da quasi due anni. «Fuori tutti» è lo slogan scelto dai promotori dello sciopero, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che hanno chiamato alla mobilitazione gli addetti delle aziende aderenti a Federdistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa.
Braccia incrociate in tutta Italia
Al centro della protesta, dunque, il mancato rinnovo dei contratti nazionali di settore e la difesa di diritti e salario. La battaglia si preannuncia lunga: dopo lo stop di domani, in assenza di segnali positivi, è già in programma un'altra giornata di sciopero unitario per il 19 dicembre. «Lo sciopero proclamato è una scelta importante e ineludibile dopo 22 mesi in cui gli incontri e le trattative non hanno prodotto le condizioni minime per arrivare a definire i rinnovi contrattuali» ha spiegato il segretario generale della Filcams Cgil, Maria Grazia Gabrielli.
500mila lavoratori costretti alle aperture indiscriminate
«Noi, restiamo convinti della centralità del contratto nazionale che - ha sottolineato - va difeso e rafforzato in settori dove, la contrattazione di secondo livello aziendale e territoriale non c'è per una vasta platea di lavoratori e quella esistente ha subito in questi anni una rimessa in discussione che ci ha visto impegnati in confronti e scontri difficili nelle aziende». Sulla stessa linea il segretario generale della Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri, cha ha ribadito un forte «no alla destrutturazione del contratto nazionale di lavoro del terziario, distribuzione e servizi». Per i circa 500mila lavoratori del settore, la situazione è diventata ancora più complicata in virtù della «liberalizzazione degli esercizi commerciali, con le aperture indiscriminate 24 ore su 24 e 7 giorni su 7» che ha comportato un «peggioramento delle condizioni di lavoro».
Presidi nelle maggiori città d'Italia
Presidi unitari verranno organizzati davanti ai principali punti commerciali delle città. In Toscana, le lavoratrici e i lavoratori del commercio saranno a Firenze in un unico presidio davanti alla Prefettura; così come ci sarà un unico concentramento regionale delle Marche in piazza Roma ad Ancona, e a Bolzano per il Trentino Alto Adige. Vicenza sarà la città punto di riferimento per le mobilitazioni regionali del Veneto. Singoli presidi in tutte le città in Emilia Romagna cosi come a Milano, Torino, Palermo, Napoli, Roma, dove gli addetti del settore si riuniranno davanti i centri commerciali più importanti e i punti vendita strategici delle città. (Fonte Askanews)
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