18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Sostenibilità e innovazione

Dipendenza dal petrolio addio, grazie alle arance

Questi frutti al loro interno custodiscono diverse sostanze chimiche che possono essere impiegate per produrre tessuti, biocarburanti, fertilizzanti ma anche materie plastiche,fino adf oggi realizzate con i derivati del petrolio

ROMA – Le arance non sono buone solo da mangiare o spremere: al loro interno custodiscono diverse sostanze chimiche che possono essere impiegate per produrre tessuti, biocarburanti, fertilizzanti ma anche materie plastiche, fino ad oggi realizzate con i derivati del petrolio. Il tutto da una materia prima, gli scarti della lavorazione industriale degli agrumi pari al 50 per cento del frutto, che oggi viene trattata come un rifiuto costoso da smaltire.

GLI IMPIEGHI DEL LIMONENE - A questo si aggiunga che ogni anno vengono sprecate almeno 20 milioni di tonnellate di arance: se le loro bucce venissero processate ne si potrebbe estrarre circa 125mila tonnellate di limonene, un idrocarburo che può essere impiegato come carburante, insaporiente cosmetico (per dare odore di agrumi ai prodotti), solvente, sgrassante, insetticida e addirittura come medicinale anti-tumorale. Fino ad oggi però la sua estrazione attraverso la distillazione era energivora e dispendiosa, ma ora alcuni scienziati dell'Università di York hanno messo a punto una tecnica molto più rapida, energeticamente efficiente e che fornisce un prodotto di maggiore qualità che si basa sulle microonde.

MATERIE PLASTICHE DA SCARTI DI ARANCE - Il limonene poi potrebbe essere impiegato con successo anche nella produzione di polimeri, fibre che poi vengono utilizzate in una vasta gamma di prodotti in plastica. Il primo esperimento in tal senso è stato fatto negli Usa dall'Università di Cornell, che ha creato poliesteri facendo reagire ossido di limonene con anidride carbonica. Recentemente invece in Germania è stata prodotta una nuova famiglia di materie plastiche sviluppata proprio dal limonene.