Camusso: «Renzi con IMU e TASI fa un favore alla destra. E' un aiuto per i ricchi»
Secondo il sindacato le priorità dell'Esecutivo dovrebbero essere altre: gli investimenti e la creazione di posti di lavoro
BOLOGNA (askanews) - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fa bene a pretendere autonomia di decisione per tagliare le tasse dall'Unione europea, ma la dovrebbe chiedere anche rispetto al debito e al rigore imposto per affrontare la crisi economica. Ne è convinto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, per la quale il premier non affronta le priorità del Paese che non sono le politiche fiscali, ma gli investimenti e la creazione di posti di lavoro.
Camusso: Togliere le tasse sulla casa non è una priorità del paese
«Quando il presidente del Consiglio difende la possibilità dell'Italia di fare scelte autonome va sempre bene - ha spiegato Camusso a margine di un dibattito alla Festa dell'Unità di Bologna -, sarebbe bene se lo facesse anche sul tema del debito, in contrasto alle politiche di austerità e di rigore. Penso che stia fecendo però una battaglia che non ha come riscontro la priorità fondamentale di questo Paese - ha aggiunto - che è invece la necessità di investimenti, la creazione di lavoro e non di ricominciare come se fossimo a 5 anni fa con il tema se togliere o rimettere la tassa sulla prima casa, con il risultato che i benefici di questa operazione ce li avranno coloro che hanno di più e che non hanno sofferto la crisi».
Renzi fa un favore alla Lega e alla destra
Il sindacato guidato da Susanna Camusso è favorevole all'utilizzo della leva fiscale e all'idea di proporre un grande patto per dare una spinta decisiva ai primi soffi di ripresa. Le perplessità della Cgil iniziano sulle risorse per finanziare il piano. Il pacchetto taglia-tasse prevederebbe infatti una revisione della spesa pubblica complessiva di circa 26 miliardi. Il timore è che la rivoluzione di Renzi possa aumentare le disuguaglianze, piuttosto che ridurle. Per corso d'Italia, la proposta di arrivare a due sole aliquote rappresenta un cedimento culturale alla Lega e alle teorie della destra.
A giovarne saranno soprattutto i ricchi
La progressività, ritiene la Cgil, è uno degli strumenti fondamentali dell'uguaglianza e la sua modulazione rimane fondamentale in un Paese dove il lavoro dipendente è il più grande contribuente. Il taglio generalizzato delle imposte sulla prima casa, sottolinea il sindacato, avrebbe come effetto una maggiore riduzione delle tasse per i più ricchi. E se per le persone a basso reddito i vantaggi saranno modesti, rilevanti saranno gli svantaggi: le mancate entrate derivanti dall'abrogazione di Tasi e Imu potrebbero essere coperte da tagli sui servizi normalmente fruiti da questa fascia di persone. Sul versante delle imprese, per la Cgil la diminuzione di Ires e Irap sarebbe inoltre l'ennesimo provvedimento a pioggia che prescinde da investimenti, innovazione, produttività e maggiore occupazione.
- 19/08/2022 Tasse al 43% del Pil, in 15 anni 4 punti in più
- 24/06/2022 Superbonus, il Fisco chiede alle banche elevata sorveglianza contro le frodi
- 02/03/2022 Catasto, a un passo dalla crisi di governo: Lega e Forza Italia, «no» a Mario Draghi
- 01/07/2021 «Tagliare Irpef a classe media e la tassa sui capital gain». Via libera alla proposta delle Camere