19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Petrolio

Bloomberg lancia l'allarme sul settore petrolifero

Da qui a 5 anni scadranno obbligazioni del comparto per circa 550 miliardi. 72 miliardi quest'anno che diventeranno 85 nel 2016 e 129 nel 2017. Se si scompone il debito per nazionalità delle imprese, al primo posto si trovano gli Stati uniti responsabili del 20% del debito del 2015. Seguono le cinesi con il 12% e i produttori del Regno Unito con il 9%

WASHINGTON – Bloomberg ha lanciato l'allarme: l'industria petrolifera globale ha bisogno di 500 miliardi di dollari per «reggere» l'attuale prezzo del greggio.

INEVITABILI BANCAROTTE - Oggi l'oro nero è tornato sopra la soglia psicologica dei 40 dollari al barile (il Wti si attesta a 40$ il Brent a 44,6 $) dopo che nei giorni scorsi era sceso fino a toccare quota 38,24 dollari al barile, un minimo che non si raggiungeva dal 2009. Questa quotazione potrebbe rimanere stabile per alcuni anni, come avevamo spiegato in questo articolo, e secondo Kimberley Wood, analista per Norton Rose Fulbright LLP di Londra sentita da Bloomberg, saranno molte le società dell'Oil&gas a soccombere. «Se il prezzo del greggio rimane su questi livelli ci sarà un inevitabile aumento di bancarotte e svendite. L'intero settore potrebbe cambiare aspetto nei prossimi 5-10 anni».

550 MILIARDI IN SCADENZA ENTRO 2019 - Secondo i dati raccolti da Bloomberg da qui a 5 anni scadranno obbligazioni del comparto per circa 550 miliardi. Quest'anno le industrie petrolifere dovranno ripagare debiti per 72 miliardi, che diventeranno 85 nel 2016 e 129 nel 2017. Se si scompone il debito per nazionalità delle imprese, al primo posto si trovano gli Stati uniti responsabili del 20 per cento del debito del 2015 generato soprattutto dalle imprese legate alle attività di fracking. Seguono le aziende cinesi con il 12 per cento e i produttori del Regno Unito con il 9 per cento.

TANTE OBBLIGAZIONI SOPRA 10% - Bloomberg poi fa notare come nell'ultimo anno siano triplicate le obbligazioni emesse da compagnie del settore che offrono rendimenti dal 10 per cento in su, chiaro segno di sofferenza. Solo negli Usa le società che offrono obbligazioni di questo tipo sono diventate 80, quadruplicando il loro numero, mentre in Europa sono 27.