Wall Street, il Russell 2000 è ufficialmente in correzione
L'indice delle small cap ha perso oltre il 10% dal suo picco
NEW YORK (askanews) - Gli indici a Wall Street sono protagonisti della quarta seduta consecutiva in calo, colpa ancora una volta dei timori per l'andamento dell'economia globale. Ad alimentarli oggi è stato il settore manifatturiero cinese, che ad agosto ha sofferto la peggiore contrazione da sei anni e mezzo. Di conseguenza le piazze asiatiche sono state protagoniste di un sell-off arrivato anche negli Stati Uniti e in Europa.
Un segnale preoccupante
Lo Shanghai Composite ha chiuso la seduta in calo del 4,3%. L'azionario a Hong Kong, Indonesia e Taiwan è entrato in territorio "orso", ossia in calo di almeno il 20% dai recenti massimi. E mentre nel Vecchio Continente l'indice Stoxx 600 perde l'1,66% (complice il fatto che molte aziende del Vecchio Continente dipendono dalla domanda della seconda economia al mondo), in Usa il Russell 2000 è ufficialmente in correzione, uno status toccato per la seconda volta dall'ottobre scorso. Si tratta di un segnale preoccupante dato che l'indice delle società a piccola capitalizzazione è visto come un indicatore del mercato azionario in generale. Il Russell 2000 perde lo 0,72% a 1.164,03 punti. Rispetto al picco toccato il 23 giugno scorso a quota 1.295,8, ha perso oltre il 10% (una perdita che viene appunto definita "correzione"). Per un confronto, il Dow Jones ha perso l'8% circa rispetto al record visto il 19 maggio scorso a quota 18.312,39. L'indice delle 30 blue chip entrerebbe a sua volta in correzione se toccasse quota 16.516,22.
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