Unindustria: «Nessuna pressione sul sindaco»
«Cna in malafede», secondo Unindustria. Erino Colombi sostiene la candidatura di Tagliavanti: a detta di Unindustria, Colombi invece di preoccuparsi dell'autonomia di Confindustria dalla politica, dovrebbe porre attenzione alla sua autonomia e quella della Cna
ROMA (askanews) - «Il sostegno di Colombi alla inopportuna candidatura di Tagliavanti è encomiabile a tal punto da mistificare ancora una volta i fatti attribuendo al presidente di Unindustria affermazioni ed azioni che non trovano assoluto riscontro nella realtà. Il non saper distinguere, nel leggere le dichiarazioni del Presidente Stirpe sul Corriere della Sera, le frasi virgolettate da quelle non virgolettate è grave pretestuoso ed indice di grave malafede». Lo afferma Unindustria.
Spazio a donne e uomini nuovi
«Allo stesso tempo, Colombi, invece di preoccuparsi dell'autonomia di Confindustria dalla politica, dovrebbe porre attenzione alla sua autonomia e quella della Cna, dato che in questi mesi non solo è dovuto rimanere "ostaggio "della candidatura di Tagliavanti (molto più autorevole per Cna sarebbe stato proporre la candidatura del suo Presidente invece che quella di un direttore stipendiato in conflitto di interessi), ma anche che la candidatura di Tagliavanti, al di là di tutte le valutazioni scontate di inadeguatezza, appare ai più come il colpo di coda di una certa classe dirigente della città che non riesce a rassegnarsi al fatto che dopo quasi vent'anni bisogna lasciare spazio a donne e uomini nuovi che possano dare un nuovo slancio e nuove idee al principale motore dell' economia della città», continua la nota.
Il sostegno a Tomasetti
«Ed è per questo motivo che Unindustria - si legge nella nota - non ha mai preteso nulla né poltrone né altro e si è solo limitata a sostenere l'idea, avanzata da Rosario Cerra, relativa alla candidatura dell'avvocato Catia Tomasetti presidente di Acea e rappresentante di Confservizi perché riteniamo la stessa autorevole per profilo e capacità ed in grado di ricompattare un quadro che appare sempre più in dissoluzione con grave danno per il mondo delle imprese. Se questa idea ci fosse stata proposta a suo tempo certamente avremmo già dato la nostra adesione».
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