Lavoro, un milione di genitori disoccupati in Italia
Il dramma muto delle famiglie in gravi difficoltà economiche coinvolge un milione 184mila persone. I dati del ministero del Lavoro appaiono però confortanti per il 2015, perché i primi risultati del Jobs Act sono positivi; ma bisognerà attendere l'autunno per avere cifre meno approssimative.
ROMA - Oltre un milione di genitori disoccupati in Italia. E’ la fotografia dell’Istat per l’anno 2014. Una cifra da capogiro, e che fa ancor più rabbrividire se si pensa che in alcune famiglie italiane nessuno dei due genitori può contare su uno stipendio regolare.
Un milione 182mila genitori è senza lavoro
Eccoli: sono un milione e 182 mila genitori con uno o più figli a carico e sono in cerca di un lavoro per poterli mantenere. In Italia si trova in questa condizione oltre un milione di persone tra i 25 e i 64 anni. Un milione e 36 mila vive con il coniuge o il convivente, 146 mila risultano invece madri o padri soli costituendo così un nucleo monogenitoriale e monoreddito. Sono più le donne (628mila) che gli uomini (554mila) e rispetto al 2013 si è registrato un drammatico incremento nelle cifre redatte sulle tavole dell’Istat: +6,2%, perché l’anno scorso erano solo – si fa per dire - 1 milione 113mila. I dati registrano però anche un’evoluzione che se non è rassicurante è almeno confortante: sono aumentati i genitori che hanno trovato un’occupazione (+0,5%), perché a confronto con l'anno precedente si rileva un ampliamento delle forze lavoro, ovvero del tasso di attività sia per le famiglie monogenitore (da 71,4% a 71,7%) sia per le coppie con figli (da 70,8% a 71,5%).
Buone notizie dal dicastero di Poletti
Fin qui si parla di numeri, ma non è difficile immaginare il dramma muto delle famiglie prive di risorse economiche, e le loro difficoltà. La povertà è una piaga sociale che resta impressa nella memoria dei bambini e che ne condiziona anche la loro formazione e il loro sviluppo psicofisico. E’ importante assicurare a tutti i minori l’uguaglianza delle condizioni di partenza, affinché nonostante la disoccupazione dei loro genitori venga tutelato il loro diritto allo studio e all’istruzione. In questo senso, ci appaiono incoraggianti gli ultimi dati che arrivano dal ministero del Lavoro e che riguardano il mercato occupazionale nel suo complesso. Il dicastero guidato da Giuliano Poletti ha pubblicato i nuovi dati sulle attivazioni di contratti registrate in aprile: sono state 756.926, circa 210.000 in più rispetto alle cessazioni (546.382).
Per i risultati del Jobs Act bisognerà aspettare l’autunno
Il saldo è perciò superiore a quelli di febbraio e marzo (123mila e 92mila, rispettivamente), inferiore a quello di gennaio (+334mila) e sostanzialmente in linea con quello registrato ad aprile 2014 (+203mila). Questi dati lasciano ben sperare, anche perché i contratti a tempo indeterminato sono aumentati – sempre secondo le fonti del ministero del Lavoro - in modo sensibile: +48mila a fronte di -6mila dell’aprile dell’anno scorso. Il dato del mese scorso sui contratti a tempo indeterminato, per i quali la legge di Stabilità ha previsto la decontribuzione per i primi tre anni, è in crescita rispetto a quelli dei mesi precedenti: a gennaio, febbraio e marzo il saldo si era attestato rispettivamente a quota 27.119, 18.584 e 31mila unità. Un buon risultato per il Jobs Act,che è in vigore dal 6 marzo. In ogni caso, però, bisognerà attendere almeno l’autunno per tirare le somme in maniera più puntuale e lo stesso Giuliano Poletti ha invitato più volte alla prudenza nonostante i dati incoraggianti.
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