16 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Per il 2015 prevedono 400 miliardi

EuroNetMedia: il comparto energetico italiano vale 370 miliardi, ma i conti non tornano

In un comunicato stampa il gruppo di comunicazione e di consulenza marketing ha stimato che il giro d'affari del settore sarebbe aumentato di un terzo negli ultimi 5 anni (secondo il Censis ammontava a 230 miliardi nel 2010). Dati che non convincono

ROMA – Ieri è stato diffuso un comunicato stampa in cui la EuroNetMedia, gruppo di comunicazione e di consulenza marketing, ha stimato in 370 miliardi di euro il giro d'affari del comparto energetico in Italia nel 2014. Lo stesso gruppo, che ha annunciato di voler «continuare il suo progetto di espansione e sbarca nel settore dell'energia, aprendo una nuova prospettiva per cambiare in meglio e sviluppare nuove opportunità di business per le aziende che operano in questo settore», ha previsto che grazie all'avvio di «ulteriori investimenti sia nei settori tradizionali che nelle green e white economy», la cifra salga di un ulteriore 5 per cento e vada a sfiorare i 400 miliardi.

NEL 2010 FATTURATO ENERGIA 230 MILIARDI - Si tratta di numeri importanti, quasi un terzo in più rispetto al 2010, quando il Censis stimò in 230 miliardi il valore sociale dell’industria energetica italiana. Quell'anno, stando all'elaborazione dei dati Istat proposti dalla Fondazione sviluppo sostenibile, il comparto energetico italiano avrebbe fatturato qualcosa di più, 242 miliardi, discostandosi dall'analisi Censis perché quest'ultima venne condotta sui dati relativi al 2008 dove vennero inseriti anche i costi intermedi. Un anno più tardi invece il Sole 24 Ore propose la cifra di 279 miliardi per il 2011, pari al 19 per cento circa del Pil italiano. Nella sua analisi il quotidiano economico spiegò come oltre la metà del giro d’affari (150 miliardi) provenisse dalle attività di downstream dei prodotti petroliferi, un terzo (92,5miliardi) dalla produzione di energia elettrica, il 12 per cento circa (35 miliardi) dal gas naturale, mentre la produzione nazionale di idrocarburi generò 9 miliardi e quella carbonifera altri 6.

CON RAPPORTO 20% SU PIL I MILIARDI DIVENTANO 323 - Tenendo costante il rapporto del 19 per cento sul Pil (1,616,048 milioni di euro, secondo l'Istat), nel 2014 il fatturato del comparto energetico italiano avrebbe dovuto valere 307 miliardi, mentre la cifra potrebbe salire a 323 miliardi, nel caso alzassimo il rapporto sul Pil al 20 per cento, come ha sostenuto di aver fatto EuroNetMedia in un altro comunicato stampa sullo stesso argomento. Inoltre nel 2014, secondo l'indice del fatturato per macrosettori di industrie destagionalizzato prodotto dall'Istat, il comparto energetico ha conosciuto un calo del 7,4 per cento. Contattata per fornire ulteriori dettagli, EuroNetMedia non ha voluto rilasciare alcun commento.