28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Il progetto Iswec del Politecnico di Torino ha vinto il NI Engineering Impact Awards 2015

Energia dal mare, una «zattera» hi-tech a Pantelleria

E' una sorta di zattera con all'interno una trottola in grado di sfruttare il moto ondoso e produrre così energia pulita. Grazie a uno spin off di giovani ricercatori il prototipo verrà installato a Pantellerai già nel mese di aprile

TORINO - Immaginatevi una grande zattera che galleggia sulle acque del Mediterraneo con all'interno una sorta di trottola, in grado di catturare l'acqua del mare per trasformarla in energia pulita. Beh, questo più o meno è il progetto che si è appena aggiudicato il NI Engineering Impact Awards 2015, il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno da National Instruments alle migliori applicazioni tecniche dei suoi software e hardware nei più svariati settori industriali. Nato dieci anni fa nei laboratori del Politecnico di Torino, il progetto, denominato Iswec (Inertial Sea Wave Energy Converter), oggi è diventato realtà grazie ad uno spin off di giovani ricercatori che puntano a installare il primo prototipo al largo di Pantelleria già nel mese di aprile.

COME FUNZIONA - Il sistema che hanno sviluppato è una specie di grande zattera tecnologica lunga 15 metri, larga 8 e alta 5, che galleggia rimanendo ancorata sul fondale come una qualsiasi imbarcazione. Al suo interno una sorta di trottola, che di fatto è un giroscopio che viene fatto ruotare su se stesso da un motorino elettrico. La struttura viene fatta oscillare dal beccheggio delle onde e questo movimento viene convertito in energia, a sua volta trasportata alla prima cabina elettrica sulla costa attraverso un cavo deposto sul fondale.

PERCHÈ È DIVERSO DAGLI ALTRI PROGETTI - La caratteristica principale del sistema, che lo rende unico rispetto ai sistemi concorrenti, è quella di essere sintonizzabile rispetto alla variazione dello stato del mare. Questa variazione di velocità consente la regolazione della frequenza del sistema, sintonizzando la frequenza di massima produttività con la frequenza dell’onda incidente, ottenendo così un incremento della produttività complessiva. «Questo sistema è capace di adattarsi automaticamente alle condizioni del mare grazie ad un cervello elettronico, basato su tecnologia National Instruments, che in tempo reale varia la rigidezza delle componenti per rispondere all'altezza delle onde», spiega Paolo Gherra, uno dei responsabili del progetto. Un’altra importante caratteristica del dispositivo è quella di non avere componenti meccanici mobili immersi in acqua, riducendo così significativamente la manutenzione del sistema e migliorandone l’efficienza. Inoltre, il sistema presenta una serie di sistemi di sicurezza che permettono di gestire possibili situazioni critiche ad esempio il verificarsi di condizioni di moto ondoso particolarmente rischiose per il sistema meccanico o per il generatore elettrico.

ATTENZIONE ALL'AMBIENTE - Un'attenzione particolare anche all'ambiente: non solo un sistema con produttività annua pari a 250megawattora permetterebbe di risparmiare 68 tonnellate di CO2 all’anno, ma aiuterebbe anche la salvaguardia dell'ambiente marino. ISWEC infatti verrà installato in una zona di mare nella quale sarà vietato l’accesso e la pesca, proteggendo i fondali marini con la creazione di aree protette, favorendo la biodiversità e la proliferazione della flora e della fauna.