22 settembre 2023
Aggiornato 06:00
Dopo la sentenza del TAR

Anche gli artigiani bocciano le tariffe ZTL

Le tariffe indicate nella delibera del Comune, ricorda l'associazione, triplicano quelle in essere, portando il costo dell'accesso per artigiani del pronto intervento e della produzione, come gli artigiani, dai 400-600 euro l'anno agli attuali 1150-2500.

ROMA - «La sentenza del Tar sia un'occasione per rivedere le tariffe della ZTL». Così Erino Colombi, presidente di Cna di Roma, in merito alla sentenza del Tar sulle tariffe per l'ingresso nelle zone a traffico limitato. Le tariffe indicate nella delibera del Comune, ricorda l'associazione, triplicano quelle in essere, portando il costo dell'accesso per artigiani del pronto intervento e della produzione, come gli artigiani, dai 400-600 euro l'anno agli attuali 1150-2500. Scelte di tale impatto hanno avuto pesanti riflessi sul mercato sia nei confronti degli utenti, che delle stesse imprese. Rispetto al sistema della micro e piccola impresa soprattutto artigianale, la misura rende improduttivo l'intervento.

«Prendiamo un installatore» - ricorda Colombi. «Con 200 clienti nella zona ZTL a cui effettua la manutenzione degli impianti (il contratto annuale di manutenzione ha un costo medio di 140-150 Euro/anno) avrà un ricavo di 28.000 - 30.000 euro. Considerando che occorrono minimo due mezzi (uno almeno di scorta), il costo di accesso sarebbe di 2.900 euro, pari al 10% del fatturato che è normalmente il margine di profitto di un'azienda del settore». Meno penalizzante la delibera è per un'impresa con migliaia di clienti la quale ammortizzerebbe il costo su un numero maggiore di interventi e su una più ampia possibilità di utilizzo del parco veicolare.

Per questo Cna di Roma ha prima di Natale avanzato una proposta all'assessore Improta, che l'ha valutata positivamente. La proposta è di prevedere tariffe che tengano conto degli effettivi accessi nella ZTL e faccia pagare soltanto per il reale utilizzo del permesso. Per le tariffe applicate nel caso di permessi giornalieri, Cna ha chiesto di intervenire sia con riduzione del costo degli oneri concessori, sia con la riduzione delle spese di istruttoria, attualmente pari a euro 60. «La stessa fine rischia il Comune sulla raccolta dei rifiuti se non vengono accolte le richieste che unitariamente alle associazione di pmi abbiamo fatto» conclude Colombi.