20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Il 16 scade il saldo della TASI

Italia in crisi ma il fisco fa il pieno

L'appuntamento è per il 16 dicembre, una vera e propria «dead line» entro la quale gli italiani sono chiamati a versare al fisco ben 44 miliardi di euro. L'ufficio studi della Cgia ha stimato il gettito che ciascuna scadenza assicurerà al fisco o ai Comuni italiani nel cosiddetto «tax day». CNA: «In soli 36 mesi +5 milardi di tasse locali su immobili imprese».

MESTRE - Entro martedì prossimo gli italiani sono chiamati a versare al fisco ben 44 miliardi di euro. «Il 16 dicembre - evidenzia la Cgia - è tradizionalmente una scadenza fiscale da far tremare i polsi: tra il versamento dell'Iva, delle ritenute Irpef relative ai lavoratori dipendenti, dell'Imu, della Tasi, delle ritenute Irpef degli autonomi, dell'imposta sostitutiva legata alla rivalutazione del Tfr, delle ritenute sui bonifici riconducibili alle detrazioni Irpef e, in moltissime località, anche dell'ultima rata della Tari, l'erario e i comuni fanno cassa a scapito della tenuta dei bilanci delle famiglie e delle imprese».

2 MILIARDI DALLA TASI - In vista del tax day di fine anno, pertanto, l'Ufficio studi della Cgia ha stimato il gettito che ciascuna scadenza assicurerà. Il versamento dell'Iva garantirà l'importo più cospicuo, pari a 16 miliardi di euro; dalle ritenute Irpef l'Erario incasserà altri 12 miliardi, mentre l'ultima rata dell'Imu, costerà agli italiani ben 10,6 miliardi di euro. La Tasi, che in questa speciale graduatoria è presente per la prima volta solo da quest'anno, consentirà ai comuni di incassare 2,3 miliardi.
Dalla Tari, vale a dire il nuovo tributo sull'asporto rifiuti, l'ultima rata di quest'anno assicurerà un gettito di quasi 1,9 miliardi, mentre dal versamento dell'Irpef dei lavoratori autonomi arriverà 1 miliardo. Infine, dall'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr e dalle ritenute sui bonifici per le detrazioni Irpef, l'erario incasserà rispettivamente 231 e 72 milioni di euro.

CNA: CRESCONO LE TASSE LOCALI SU IMMOBILI IMPRESE - Quattro miliardi e 900 milioni. In soli 36 mesi. Tanto è cresciuta la tassazione locale degli immobili produttivi delle imprese. Questo il calcolo fatto dalla Cna in uno studio dell'osservatorio Cna sulla tassazione della piccola impresa.
«Si tratta - continua la Cna - di una enorme mole di denaro sottratta agli investimenti ma ancora più grave è l'escalation della spremitura, passata, proprio negli anni in cui più mordeva la crisi, dai 4,7 miliardi del 2011, quando era in vigore solo l'Ici, ai 9,6 miliardi di quest'anno, somma delle entrate di Imu e Tasi».