29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Eventi

Unirete: per aiutarle a sviluppare iniziative di business nel Lazio

L'iniziativa si terrà a Roma il 13 e 14 novembre, lo annuncia in questa videointervista ad Askanews Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria Roma e Lazio, l'organizzazione confindustriale che associa le 3600 imprese laziali con 270 mila dipendenti, la metà di tutti gli impiegati privati della regione.

ROMA - «Con Unirete, evento che si terrà a Roma il 13 e 14 novembre, metteremo in rete le imprese del Lazio per aiutarle a sviluppare iniziative di business». Lo annuncia in questa videointervista ad Askanews Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria Roma e Lazio, l'organizzazione confindustriale che associa le 3600 imprese laziali con 270 mila dipendenti, la metà di tutti i dipendenti privati della regione. «Sin dall'inizio del mio mandato - dice Stirpe - ho ricevuto dalle imprese l'indicazione di creare un luogo all'interno dell'Associazione dove incontrarsi, fare matching, creare occasioni di business. Ci abbiamo messo due anni, abbiamo studiato i diversi modelli organizzativi di questa sorta di business community e abbiamo deciso di partire con Unirete il 13 e 14 novembre, esperienza che renderemo quotidiana in via telematica per far incontrare la domanda e l'offerta all'interno del nostro mondo associativo». Per quel che riguarda la situazione economica del Lazio, Storpe afferma: «L'economia di Roma e del Lazio segna il passo allo stesso modo dell'economia nazionale. Purtroppo dal 2008 il Lazio ha visto ridursi due driver di sviluppo importanti per la regione, gli appalti pubblici e l'edilizia. Dobbiamo recuperare un'identità economica che non può non ripartire dal manifatturiero, dal turismo, da tutte le altre eccellenze della nostra regione. Assisteremo a un periodo di transizione che ci farà ripartire con una rinnovato modello di sviluppo».

In questo quadro, come può incidere la Città metropolitana che è stata recentemente istituita? «Premesso - risponde Stirpe - che sono favorevole alla Città metropolitana, ma non a questa moltiplicazione di città metropolitane in Italia, secondo me le uniche due dovevano essere Roma e Milano, penso che la nostra architettura istituzionale si sta lentamente avvicinando alle buone pratiche che riscontriamo nel mondo, soprattutto per quel che riguarda l'assetto organizzativo delle grandi metropoli. Detto questo, bisogna anche dire che nel Lazio abbiamo un po' di confusione: abbiamo Roma Capitale, che coincide con il Comune di Roma; poi abbiamo la Città metropolitana, poi stiamo assistendo a un depotenziamento delle Province che sono diventate enti di secondo livello e con la riforma costituzionale saranno addirittura soppresse, e poi abbiamo la Regione che dovrà devolvere parte della sue competenze a Roma Capitale e alla Città metropolitana. Il rischio è che le aree periferiche rispetto a Roma vengano sempre più abbandonate a se stesse. Alla nostra assemblea del 13 novembre proporremo un'architettura istituzionale che preveda l'esistenza di Roma Capitale simile a Washington Dc, e una Città metropolitana-Regione, che potrebbe essere più funzionale con le esigenze di espansione di Roma e con le risposte che i territori limitrofi a Roma si attendono».