Sorgente: sembra finita la congiuntura negativa anche per il settore immobiliare
Le indicazioni improntate a un cauto ottimismo emergono dal «Sentiment del mercato immobiliare» per il primo quadrimestre dell'anno basato sull'indagine realizzata da Università di Parma, Sorgente Group e Federimmobiliare.
ROMA - Sembra finita la congiuntura negativa anche per il settore immobiliare e l'anno in corso potrebbe essere di «transizione, all'insegna della stabilità». Le indicazioni improntate a un cauto ottimismo emergono dal «Sentiment del mercato immobiliare» per il primo quadrimestre dell'anno basato sull'indagine realizzata da Università di Parma, Sorgente Group e Federimmobiliare.
Il quadro complessivo delle tendenze non è ancora chiaro. «Da una parte sale, anche se lentamente, l'interesse verso il mattone, inteso sia come bene primario (la casa) e sia come destinazione di investimento». Tuttavia gli operatori non sono ancora del tutto sicuri della ripresa. L'indagine rileva che oltre l'80% degli intervistati ritiene che nei prossimi 12 mesi il settore immobiliare potrà migliorare o rimanere stabile a fronte di un 14,85% del campione che ipotizza un peggioramento.
Le aspettative degli operatori del settore stanno migliorando. La conferma è che dopo tanti mesi di cautela più del 30% dichiara di voler assumere personale.
L'indice elaborato da Universita' di Parma, Sorgente Group e Federimmobiliare nei primi 4 mesi dell'anno si assesta a 17,95 con una leggera flessione rispetto ai 18,18 punti del periodo precedente interrompendo una lieve ma costante ripresa. «Ciò che determina la flessione - si legge nell'indagine - è probabilmente l'incertezza delle normative amministrative e tributarie in materia immobiliare».
Inoltre gli operatori percepiscono un rinnovato impulso del mercato dei mutui retail ma oltre il 62% non ritiene che questo possa essere un fattore che incentiva la vendita di un numero maggiore di abitazioni.
Il segmento residenziale comunque viene indicato come quello che per primo potrebbe registrare un recupero, seguito dagli uffici, secondo il 53% degli intervistati. Si conferma la fase di difficoltà per gli immobili industriali come riflesso della crisi più generale. «Proprio case e uffici, con la ripresa economica, potrebbero tuttavia contribuire a rendere migliore e duraturo il trend positivo del comparto immobiliare».
L'indagine registra inoltre un miglioramento per l'accesso al credito. «C'è stato un mutamento di prospettiva rispetto alle passate rilevazioni, con un miglioramento per le due tipologie di operatori, retail e istituzionali». Secondo il 45,71% del campione è più facile per le famiglie accendere mutui e per il 31,43% lo e' anche per i grandi investitori.
Guardando all'analisi geografica, secondo l'indagine è il Nord Ovest che presenta le migliori opportunità immobiliari. Lo indica il 50% del campione per il settore residenziale, il 64,71% per gli uffici e il 52,94% per il commerciale. Il Nord Est viene preferito per il settore alberghiero con il 47% delle risposte.
Per quanto riguarda le principali città della penisola Roma e Milano si confermano in cima alle preferenze come offerta delle migliori opportunità di investimento. Roma guida la classifica nel residenziale e nell'alberghiero. Milano svetta nel commerciale, uffici e industriale. Cambia invece la mappa per le città di villegiatura a vocazione internazionale. Dalla rilevazione del primo quadrimestre nel residenziale la preferita è Cortina con l'11,54%, seguita da Capri con appena il 7,69% contro il 34,62% di un anno fa. Scivola anche Portofino con il 6,41% delle risposte rispetto al 25% del secondo quadrimestre dell'anno scorso.
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