OGM, parla l'agricoltore pentito
Invitato da Greenpeace Italia a un meeting a Milano contro la deregulation transgenica è un coltivatore americano, Wes Shoemyer che spiega: «Ci avevano promesso una riduzione dei pesticidi e facili profitti. Ora gli insetti resistono e dobbiamo aumentare le dosi e gli unici a guadagnare sono le industrie. Voi potete ancora prendere decisioni, noi no»
MILANO - «Sono qui per condividere con gli altri la mia esperienza con gli Ogm e le false promesse delle multinazionali». A parlare è Wes Shoemyer un agricoltore americano pentito di aver utilizzato semi Ogm, invitato da Greenpeace Italia a un meeting a Milano contro la deregulation transgenica.
GLI UNICI A GUADAGNARCI SONO LE INDUSTRIE - «Ci avevano promesso una riduzione dei pesticidi e facili profitti - ha detto - ora gli insetti resistono ai pesticidi e dobbiamo aumentare le dosi e gli unici a guadagnare sono le industrie. Sono qui a testimoniare la nostra esperienza perché voi potete ancora prendere decisioni, noi no». Negli Stati Uniti, dove il 73 per cento dei semi è stato geneticamente modificato per tollerare gli erbicidi, gli agricoltori non riescono ad uscire dal circolo vizioso in cui sono finiti. Chi ha acquistato sementi brevettate deve per contratto continuare a farlo per un periodo determinato, altrimenti si vede arrivare gli avvocati delle multinazionali. Anche per scongiurare casi del genere Greenpeace Italia ha lanciato un appello al governo «per chiedere l'approvazione e l'applicazione immediata di un decreto che blocchi le semine Ogm».
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