19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Commenti dei dati ISTAT

Inflazione, pesa la mancanza di fiducia nel futuro

Confesercenti: I consumi non ripartono, e nemmeno il Natale fa il miracolo. La domanda interna, come certifica l’Istat, è praticamente ferma anche a dicembre 2013. A sgonfiare l’«effetto Natale» sui consumi è una combinazione di crisi e disoccupazione, che ha ridotto il reddito a disposizione delle famiglie

ROMA - I consumi non ripartono, e nemmeno il Natale fa il miracolo. Nonostante il senso di responsabilità dei commercianti su IVA e prezzi, la domanda interna, come certifica l’Istat, è praticamente ferma anche a dicembre 2013. A sgonfiare l’’effetto Natale’ sui consumi è una combinazione di crisi e disoccupazione, che ha ridotto il reddito a disposizione delle famiglie: ma anche una grave mancanza di fiducia nel futuro, aggravata dalle prospettive di nuove tasse e di aumenti tariffari delineate nell’ultima parte del 2013. La mancanza di fiducia in un’inversione di tendenza nel prossimo anno è confermata anche dai risultati del sondaggio Confesercenti-SWG: solo l’11% degli intervistati ritiene che la condizione economica propria o della propria famiglia possa migliorare nel 2014, mentre il 42% prevede un peggioramento ed il 47% una situazione invariata. Ancora più polarizzate le opinioni sulla condizione economica dell’intero Paese: il 13% crede possa materializzarsi un miglioramento, mentre il 49% teme un peggioramento, e il 38% pensa rimarrà uguale al 2013.
Sono sempre più urgenti interventi coraggiosi, finalizzati al taglio degli sprechi e della spesa pubblica improduttiva e alla riduzione di una pressione fiscale ormai insostenibile: abbiamo bisogno di una strategia complessiva che restituisca speranza e prospettive all’economia italiana.

CONFCOMMERCIO: INFLAZIONE CONTENUTA ANCHE NEL 2014 - La modesta crescita registrata dai prezzi al consumo a dicembre è un dato atteso e legato essenzialmente a fattori stagionali (alimentari freschi e servizi di trasporto) e conferma il permanere di una sostanziale stabilità dei prezzi, in linea con quanto rilevato a livello europeo e nei principali paesi, ed attenua i rischi, emersi negli ultimi mesi, di una possibile deflazione. E’ il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat di oggi.
Il consuntivo del 2013 - continua Confcommercio - mostra come l’anno si sia chiuso con un aumento medio dell’1,2% dei prezzi al consumo, tra i valori più bassi registrati dalla nostra economia, non lasciando nessuna eredità al 2014, elemento del tutto inedito che porta a ipotizzare anche per quest’anno un tasso d’inflazione piuttosto contenuto in media d’anno, nonostante alcuni importanti incrementi dei prezzi di beni e servizi già dall’inizio del mese in corso.