L'Ocse rivede al ribasso le stime sul Pil italiano del 2013 e lancia l'allarme debito
RP | RP | Nell'Economic Outlook si prevede per l'Italia una crescita per quest'anno al -1,9% (contro il -1,8% stimato in precedenza) e il debito/Pil in rialzo al 132,7 per cento, dal 127 per cento del 2012
PARIGI - Anche l'Ocse ha rivisto al ribasso la stima sul Pil 2013 dell'Italia, ipotizzando un -1,9 per cento (prima la stima era -1,8%). D'altro canto però la ripresa attesa sul 2014 è stata leggermente alzata , al più 0,6 per cento (contro lo 0,4% precedente), mentre sul 2015 è prevista una crescita dell'1,4 per cento del Pil. «L'Italia sta uscendo dalla recessione ed è previsto che la crescita aumenti nel corso del 2014-2015, ma la lentezza dell'economia resta ampia», è scritto nel capitolo sulla Penisola inserito nel rapporto semestrale Economic Outlook.
OPPORTUNITA' E INCOGNITE - Sulle stime attuali vi sono rischi che vanno in direzioni opposte, ha spiegato l'istituto di Parigi. In negativo la ripresa «potrebbe essere minata se la salute del sistema bancario portasse a un inasprimeto del credito che interromperebbe il normale ciclo degli investimenti». In positivo invece «investimenti e Pil potrebbero migliorare più vigorosamente del previsto se il programma di liquidazione dei debiti pregressi della pubblica amministrazione dovesse fornire una spinta sostanziale all'economia, a differenza dello scarso impatto incorporato in queste proiezioni».
DEFICIT/PIL AL 3% - L'Ocse continua a prevedere che l'Italia rispetti i limiti europei sul deficit di bilancio, riconoscendo al governo di esser riuscito a continuare la riduzione del disavanzo di fondo anche nel 2013. Tuttavia, confermando la stima di un deficit-Pil 2013 al 3 per cento, nel suo rapporto semestrale sull'Economia il dato 2014 è stato rivisto in peggio al 2,8 per cento, a fronte del 2,3 per cento di deficit previsto sei mesi fa. Sul 2015 infine da Parigi hanno pronosticato un disavanzo al 2 per cento del Pil.
DEBITO/PIL AL 133,2% - La dinamica del deficit risente prevalentemente della debolezza dell'economia. E così «l'incidenza del debito pubblico sul Pil continua a salire, anche se depurata dai contributi ai fondi anticrisi europei». Sul 2013 l'Ocse ha previsto un debito/Pil in rialzo al 132,7 per cento, dal 127 per cento del 2012, e ancora al 133,2 per cento nel 2014. Solo nel 2015 si assisterà ad una attenuazione al 132,6 per cento. «Assicurare un calo rapido del debito-Pil – è scritto nell'Economic Outlook - richiederebbe un programma di risanamento in qualche misura più ambizioso».
DISOCCUPAZIONE AL 12,1% - Altro tasto dolente la disoccupazione che resta e resterà «elevata» nel triennio in corso, ha avvertito l'Ocse, dato che l'impatto positivo degli attesi aumenti di domanda sul mercato del lavoro si vedranno, inizialmente, soprattutto sulle ore lavorate delle persone già occupate. Nel suo ultimo Economic Outlook, l'ente parigino ha stimato un tasso di disoccupazione italiano al 12,1 per cento nel 2013, un picco al 12,4 per cento nel 2014 e di nuovo un 12,1 per cento nel 2015.
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