19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Legge di stabilità

Il Tesoro: «Non sforeremo patto di stabilità, non servono correttivi»

Il ministero dell'Economia ha risposto alle perplessità sul deficit/Pil italiano, sollevate da Bruxelles: « La Commissione non tiene conto di importanti provvedimenti annunciati dal governo». Saccomanni:«Se si legge cosa viene detto agli altri Paesi ci sono delle indicazioni molto più severe»

BRUXELLES - Il ministero dell'Economia ha tranquillizzato: «I rischi segnalati dalla Commissione europea sono già stati considerati nell'azione del governo e sono già state messe in campo misure per contrastare eventuali rischi su disavanzo e debito 2014».

MISURE GIÀ PREVISTE - Secondo il Tesoro quindi non c'è stata nessuna bocciatura dall'esecutivo Ue, anzi: «Il governo condivide il giudizio della Commissione sull'esigenza di continuare a perseguire una strategia di consolidamento delle finanze pubbliche e di riduzione del debito e ritiene che le misure» già adottate «avranno effetti positivi sui conti pubblici, in linea con quanto richiesto dal patto di Stabilità e crescita, senza bisogno di ulteriori interventi».

A RISCHIO RIDUZIONE DEBITO - Dal ministero hanno continuato: «La Commissione europea, nelle sue odierne comunicazioni sottolinea che 'le leggi di bilancio di tutti i Paesi dell'area Euro non violano in maniera sostanziale gli obblighi del patto di Stabilità e crescita e che non è necessario richiedere revisioni dei piani di bilancio'. L'opinione della Commissione sul ddl di stabilità dell'Italia mette in luce 'un rischio che la legge di stabilità per il 2014 non assicuri il rispetto delle regole del Patto di stabilità e crescita. In particolare, le previsioni della Commissione sottolineano il rischio che la legge di stabilità non consentirà la riduzione del rapporto debito/Pil in linea con il benchmark di riduzione del debito'».

UE HA STIME DIVERSE - Tale valutazione, hanno proseguito dal Tesoro, «discende da una stima di crescita del prodotto che, come è noto, non coincide con quella del governo italiano e comporta implicazioni per le proiezioni di finanza pubblica. Va poi sottolineato che la crescita del debito in rapporto al Pil è la risultante della recessione che si è protratta fino al 2013 e del pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni (quasi 50 miliardi di euro in 12 mesi tra il 2013 e il 2014), operazione concordata con la Commissione europea. Anche il sostegno finanziario ai Paesi dell'area dell'Euro in difficoltà ha contribuito alla dinamica del debito».

IGNORATI ALCUNI PROVVEDIMENTI - Inoltre, hanno continuato da via XX Settembre, «nel formulare il suo giudizio la Commissione non tiene conto di importanti provvedimenti annunciati dal governo, anche se non formalmente inseriti nella legge di stabilità, e già in fase di attuazione. Provvedimenti che da un lato rappresentano uno stimolo all'economia, dall'altro saranno in grado di produrre gettito e risparmi di spesa aggiuntivi che il governo intende utilizzare per ridurre ulteriormente il disavanzo e il debito del 2014, oltre che per alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese».

SPENDING REVIEW - Al riguardo il Tesoro ha ricordato «interventi come la spending review (ricordiamo che il programma di lavoro del Commissario straordinario è già stato trasmesso al Comitato interministeriale, che lo discuterà nei prossimi giorni), la riforma del sistema fiscale attraverso la delega che il Parlamento sta ormai per varare, il programma di privatizzazioni, il rientro dei capitali illecitamente detenuti all'estero, la rivalutazione delle quote del capitale della Banca d'Italia (sulla scorta di un'analisi già effettuata e resa pubblica la scorsa settimana)».

MANOVRA INNOVATIVA - Queste misure «rafforzano il carattere innovativo della legge di stabilità 2014 che, per la prima volta dopo diversi anni, avvia un percorso di riduzione della tassazione e di riqualificazione della spesa pubblica tagliando quella corrente ed aumentando la quota destinata agli investimenti, su un arco di tempo triennale, un periodo adeguato affinché gli interventi in essa contenuti possano estrinsecare pienamente i loro effetti».

SACCOMANNI, MI ASPETTO -2% SPESA PUBBLICA - Dal canto suo il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha detto oggi a Bruxelles di attendersi dalla spending review a cui sta lavorando Carlo Cottarelli «un risultato di contenimento della spesa pubblica misurabile in punti percentuali, non frazioni di punto, del Pil. Direi 1-2 punti percentuali, più 2 che 1 come base di partenza». Secondo Saccomanni l'obiettivo «è avere risultati già nel 2014».

SOLO UNA CONFERMA - Saccomanni, ha ribadito in serata al termine del Consiglio Ecofin, che il giudizio della Commissione europea sulla legge di stabilità non è negativo, anzi, «dice semplicemente che il lavoro è stato impostato e che bisogna proseguire su questa strada». Non è una sorpresa, ha insistito il ministro, la constatazione che il rapporto debito pubblico/Pil è fuori linea rispetto al «benchmark» di riduzione indicato dalla Commissione, e questo, ha insistito il ministro, a causa della recessione e dei pagamenti del debito arretrato della pubblica amministrazione. alle imprese.

UE PIÙ DURA CON ALTRI - «Se si legge cosa viene detto agli altri paesi (nei commenti della Commissione alle altre leggi di bilancio, ndr), ci sono delle indicazioni molto più severe, non voglio fare citazioni sgradevoli.. in alcuni casi si dice di rimettere in discussione interamente tutta la strategia» dei governi, ha osservato Saccomanni.

RISULTATI PRIMA META' 2014 - «Spero - ha proseguito il ministro - che adesso possiamo agire con maggiore celerità per far sì che le misure che abbiamo messo a punto nella 'pipeline' producano risultati nella prima metà del 2014. Riteniamo che sia necessario fare il massimo a livello europeo per rilanciare la crescita e lottare contro la disoccupazione giovanile, e questo va fatto ovviamente a livello europeo. Dobbiamo essere tutti d'accordo, non è possibile - ha concluso - fare delle scelte a livello di singolo Paese sul fronte dei nuovi impegni».