12 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Banche

Credito, rispetto a settembre 2012 prestiti in calo del 3,5%

Bankitalia ha rilevato che i finanziamenti alle famiglie sono scesi dell'1,% sui dodici mesi (-1,2% ad agosto) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 4,2% (-4,6% ad agosto)

ROMA - A settembre i prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua del 3,5 per cento, come quella registrata ad agosto. Lo ha rilevato la Banca d'Italia, precisando che il dato è corretto per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari.

SEMPRE MENO PRESTITI - Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono scesi dell'1,1 per cento sui dodici mesi (-1,2% ad agosto) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 4,2 per cento (-4,6% ad agosto).

CRESCE RACCOLTA BANCARIA - A settembre è rallentato il tasso di crescita dei depositi bancari del settore privato, che è stato pari al 3,7 per cento sui 12 mesi contro il +6,6 per cento registrato ad agosto. Nel dettaglio, la raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 7,2 per cento sui dodici mesi (-6,4% ad agosto).

SOFFERENZE STABILI A 22,8 % - Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze bancarie invece è risultato pressoché invariato: 22,8 per cento contro il 22,3 per cento registrato ad agosto.

TASSI INTERESSE INVARIATI - I tassi d'interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l'acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,97 per cento (3,93% ad agosto) mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo al 9,52 per cento (9,64% ad agosto). I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 4,34 per cento(4,50 nel mese precedente) mentre quelli sui nuovi prestiti di importo superiore al 2,98 per cento (2,86% ad agosto).

MIGLIORA MERCATO IMMOBILI - Nel terzo trimestre del 2013 sono proseguiti, ma si sono attenuati, i segnali di debolezza del mercato immobiliare. Alla minore diffusione dei giudizi di diminuzione dei prezzi si è associato un rialzo del numero dei nuovi incarichi a vendere - hanno spiegato via Nazionale - e la quota di agenzie che segnalano un calo dei canoni di locazione è diminuita. A ottobre il saldo negativo tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle tendenze a breve termine del mercato si è ridimensionato (-23,5 punti percentuali contro i -43,5 di luglio), riflettendo la forte riduzione dell'incidenza dei giudizi di peggioramento (al 34% dal 47,3) e un aumento di quelli di miglioramento (al 10,5% dal 3,8).

Le attese degli agenti sulle tendenze a breve termine, pur restando improntate al pessimismo, hanno segnato un recupero sia per il mercato nazionale sia per quello di riferimento, grazie ad aspettative più favorevoli per i nuovi incarichi a vendere e a prospettive di ribasso dei prezzi meno pronunciate. Sono tornate positive le valutazioni sugli andamenti del mercato nazionale nel medio periodo (due anni).