20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
I dati di UnionCamere

Occupazione giovanile ancora in calo nel 2013

I neo assunti under 30 saranno 120 mila 489 (il 32,8% del totale) in calo di 23 mila 800 unità rispetto al 2012. Lo scorso anno rappresentavano il 35,5% delle assunzioni. Il 71,6% delle richieste di giovani viene dai servizi, il restante dal settore manifatturiero

RIMINI - L'occupazione giovanile continuerà a calare nel 2013. I neo assunti under 30 saranno 120 mila 489 in calo di 23 mila 800 unità rispetto al 2012. Lo scorso anno gli assunti sotto i 30 anni sono stati 144 mila 489 una quota pari al 35,5 per cento sul totale delle assunzioni. Quest'anno la quota scende pertanto al 32,8 per cento con calo del 2,7 per cento. Questi i dati del rapporto Excelsior-Unioncamere presentato al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini.
«A fronte di questa contrazione, tuttavia, si allarga la platea dei posti di lavoro per i quali le imprese non indicano il requisito prioritario dell'età, portando così a quasi 280mila (il 75% del totale delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese), il numero di posti di lavoro per i quali, nel 2013, i giovani con meno di 30 anni potranno tentare la loro carta», è scritto nel rapporto.

IL RUOLO DELLE IMPRESE DEI SERVIZI - Secondo Unioncamere il 71,6 per cento delle richieste espresse di 'under 30' (poco più di 86mila 200) proviene da imprese dei servizi.
Di queste, 13mila si riferiscono ai servizi dei media e della comunicazione, informatici e delle tlc e avanzati a supporto delle imprese, per una quota complessiva pari all'11 per cento di tutte le assunzioni di 'under 30', in aumento di 1,4 punti rispetto al 2012.
Al settore manifatturiero fanno invece riferimento un altro 28,4 per cento delle assunzioni di giovani previste (circa 34mila 300). Guardando alle professioni, uno su quattro dei giovani da assumere (circa 28mila 80) viene richiesto nell'ambito delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e tecniche. Oltre uno su due (quasi 61mila 500) potrà trovare spazio nelle professioni esecutive nel lavoro di ufficio o professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi.
Un terzo delle possibilità (41mila 200) sono concentrate nelle regioni del Nord-Ovest (oltre 27mila delle quali in Lombardia), poco più della metà (61mila 400) è espressione di imprese con meno di 49 dipendenti e ben 44.600 di aziende che non superano i 10 dipendenti. Da sottolineare inoltre che l'indagine realizzata con il ministero del Lavoro non tiene conto dell'entrata in vigore delle recenti norme che incentivano le assunzioni giovanili.

DARDANELLO: FORZA STRAORDINARIA - Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, nel suo intervento al Meeting di Rimini ha sottolineato che il valore aggiunto prodotto dai giovani under 35 in Italia ammonta a 242 miliardi di euro, pari al 17,2 per cento del totale e quanto l'intero comparto manifatturiero. «Sono una forza straordinaria a cui dobbiamo aprire le porte della stanza dei bottoni». Per Dardanello per traghettarsi nel futuro il mondo della rappresentanza deve valorizzare le forze più innovative, i giovani imprenditori. I giovani hanno una spiccata formazione sui temi tecnologici oggi fondamentali per competere, sono un forte veicolo di innovazione per le imprese che li assumono e quando creano un'impresa lo fanno sempre più nei settori del futuro».