28 marzo 2024
Aggiornato 19:00
Elezioni 2013

«Le imprese sono il motore della crescita»

Ad indicare le priorità che il prossimo governo dovrà affrontare è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in una videointervista a TM News: «Stop aumento Iva. Semplificazione burocratica e più credito»

ROMA - Mettere l'impresa al centro delle politiche economiche, perchè le imprese sono «il motore della crescita». Ridurre la pressione fiscale, ormai a livelli «insostenibili», evitare l'ulteriore aumento dell'Iva, avviare un processo di semplificazione burocratica e aumentare il credito alle imprese. Ad indicare le priorità che il prossimo governo dovrà affrontare è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in una videointervista a TM News pubblicata sul sito www.tmnews.it.

«Le imprese che noi rappresentiamo, le imprese del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni, dei trasporti, della logistica, stanno vivendo - ha detto Sangalli - un momento drammatico. E le imprese sono il motore dell crescita e, quindi, per noi l'obiettivo prioritario ed irrinunciabile delle politiche economiche della prossima legislatura, chiunque governi, deve essere l'impresa». Bisogna «coniugare le ragioni del rigore con le ragioni della crescita e della equità dello sviluppo e della coesione sociale», ha aggiunto.

Del resto «il 2012 sarà ricordato, per quanto riguarda la caduta dei redditi e dei consumi procapite, come l'anno peggiore dal dopoguerra ad oggi». Quindi, secondo il numero uno di Confcommercio, «occorre un cambio di marcia e allora bisogna imboccare un percorso realistico, ma determinato, per raggiungere alcuni obiettivi. Per questo al prossimo governo e Parlamento chiediamo, immediatamente, di ridurre una pressione fiscale che, per il contribuente in regola, ha raggiunto il 56% e quindi diventa insostenibile per le famiglie e per le imprese. La richiesta immediata che proponiamo al nuovo parlamento è quella di archiviare qualsiasi ipotesi di un ulteriore aumento dell'aliquota dell'Iva» altrimenti «sarebbe un colpo mortale» per «i consumi».

Al prossimo governo, poi «chiediamo la semplificazione perchè oggi - ha detto Sangalli - i costi di una burocrazia barocca e miope rischiano di strozzare le imprese. Ogni impresa all'anno deve assumersi 120 tra adempimenti fiscale e amministrativo, uno ogni tre giorni». Infine «vi è il problema del credito: bisogna aprire il rubinetto del credito, perchè un credito dato con il contagocce non serve assolutamente alle imprese, se manca l'ossigeno le imprese muoiono», ha concluso.