Benzinai pronti allo sciopero a fine anno
La categoria chiede il calo di prezzi e accise e vuole «contrastare lo strapotere delle compagnie petrolifere». E' questo lo scenario sullo sfondo del quale gli «stati generali» dei sindacati dei benzinai. Intanto i prezzi tornano a salire
ROMA - Entro la fine dell'anno sono possibili scioperi, agitazioni e chiusure dei benzinai. La categoria chiede il calo di prezzi e accise e vuole «contrastare lo strapotere delle compagnie petrolifere». E' questo lo scenario sullo sfondo del quale gli «stati generali» dei sindacati dei benzinai (Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio) saranno chiamati a definire, nella riunione del 21 novembre a Roma, iniziative di protesta ed un nuovo calendario di chiusure da attuarsi entro la fine dell'anno.
SITUAZIONE AL COLLASSO - «Consumi in caduta verticale; prezzi dei carburanti ed accise costantemente ai massimi storici; politiche delle compagnie petrolifere che colpiscono duramente una intera categoria di lavoratori attraverso discriminazioni sui prezzi, erosione dei margini, marginalizzazione del ruolo dei gestori», denunciano i sindacati. La crisi strutturale «ha già costretto diverse migliaia di gestori a chiudere le loro imprese ed abbandonare le attività e che si accinge a mietere ulteriori vittime di un sistema che, nel suo complesso, denuncia un indebitamento verso petrolieri e banche di oltre 300 milioni di euro».
Una situazione al collasso e dagli esiti imprevedibili per tutto il settore, «irresponsabilmente ignorata mondo industriale petrolifero e colpevolmente ignorata anche dal Governo a lasciato lettera morta il documento sottoscritto a luglio presso il ministero dello sviluppo economico, in forza del quale la categoria aveva sospeso le chiusure già proclamate per agosto».
PREZZI TORNANO A SALIRE - Riprendono oggi a salire, dopo una settimana di lievi cali, i prezzi dei carburanti alla pompa. A spingere è un nuovo, per quanto leggero, rialzo delle quotazioni dei prodotti raffinati. In una settimana i prezzi internazionali sono aumentati dell'equivalente di 0,9 centesimi al litro per la benzina e di 0,6 centesimi per il diesel. A rilevarlo è Staffetta Quotidiana.
La quotazione della verde ha chiuso ieri a 559 euro per mille litri (+2), quella del diesel a 635 euro per mille litri (+1). In aumento dunque le medie ponderate nazionali dei prezzi consigliati in modalità servito, questa mattina a 1,801 euro/litro per la benzina (+0,2 centesimi) e a 1,762 euro/litro per il diesel (+0,1 centesimi). Fermi i carburanti gassosi, con il Gpl a 0,864 euro/litro e il metano a 0,987 euro/kg.
A determinare il rialzo dei prezzi di benzina e diesel è la mossa di Ip che, stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina ha deciso un aumento di 1,5 centesimi al litro su entrambi i prodotti.Margini lordi di nuovo in aumento, di nuovo al di sopra della media degli ultimi dodici mesi.
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