19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
La rassicurazione

Fornero: Le pensioni non si toccano

Alla luce delle recenti polemiche seguite alla pubblicazioni di indiscrezioni sui conti dell'Inps in seguito all'accorpamento con l'Inpdap, il ministro del Lavoro assicura che «non è assolutamente necessaria una nuova riforma nè nuovi tagli»

ROMA - «Non è assolutamente necessaria una nuova riforma nè nuovi tagli». Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, alla luce delle recenti polemiche seguite alla pubblicazioni di indiscrezioni sui conti dell'Inps in seguito all'accorpamento con l'Inpdap, assicura che non ci sarà un'altra riforma delle pensioni.
«La riforma delle pensioni - sottolinea Fornero in Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali - ha ridotto la gobba della spesa pensionistica in rapporto al Pil e di nuovi interventi non c'è bisogno».

Sul fronte della governance «oggi ci sono zone di opacità - ha osservato Fornero - che diminuiscono le responsabilità e l'efficaia degli organi». Il ministro ha poi bocciato il metodo della lottizzazione: «non c'è niente di più lontano dalla mia mentalità della lottizzazione. Se questo è avvenuto nel passato, i risultati sono sotto gli occhi di tutti». Dunque, Fornero ha ribadito il proprio «no alla lottizzazione» perchè «non è un buon metodo per selezionare il personale in nessuna azienda pubblica o privata».

Lo schema che ha in mente il ministro per la nuova governance è chiaro: «un CdA molto snello», composto da «tre massimo cinque persone competenti e che lavorano», un Civ «fatto da rappresentanti delle parti sociali» competenti e professionali, i «revisori» e un «direttore con grandi capacità manageriali». Soprattutto «ci vogliono competenze tecniche ad ogni livello» e le persone non avere appartenenze ma competenze, merito. E' proprio il merito uno dei motivi per cui si richiede un cambiamento della governance».

Sulla fusione di Inps, Inpdap ed Enpals, il ministro ha assicurato che «il percorso è ad un buon punto di realizzazione: Il direttore Nori ( dell'Inps, ndr), ha detto che ha pronto in dieci giorni l'unificazione delle sedi territoriali». Più in generale, «c'è un ente per la gestione della previdenza pubblica che guarda ai lavoratori pubblici e privati e deve farlo uniformemente. Io sono stata dipendente pubblica - ha aggiunto - e conosco bene i ritardi sistematici dell'Inpdap che dipendono dalla sede». Ecco perchè «noi vogliamo realizzare bene questa fusione. Nei prossimi sei mesi mi dividerò tra le cose che devo fare, ma questa sarà uno dei punti su cui m'impegnerò fortemente», ha assicurato. Del resto «la creazione di un unico ente corrisponde - ha detto il ministro - non ad esigenze nostre ma di tutti i cittadini. Credo che dobbiamo usare la strada più efficace, ci metteremo attorno ad un tavolo e discuteremo con l'obiettivo della rapidità dei tempi e del buon risultato».