6 maggio 2024
Aggiornato 09:30
Caro benzina

Benzina, ENI -2,5 cent sulla verde

Scendono questa mattina le medie ponderate nazionali tra le diverse compagnie in modalità servito: benzina a 1,931 euro al litro (-1,3 centesimi), diesel a 1,825 euro (-0,3 centesimi). Coldiretti: Spesa per carburanti supera quella per carne. CIA: Il «caro gasolio» manda in rosso l'agricoltura

MILANO - I prezzi della benzina hanno cominciato a scendere e nei prossimi giorni è lecito aspettarsi altri adeguamenti al ribasso. Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, ieri Eni ha ribassato il prezzo della benzina di 2,5 centesimi al litro e quello del diesel di 0,5 centesimi al litro. Giù i prezzi anche per Esso (-1,5 centesimi sulla verde), Q8 (-1 centesimo su entrambi i prodotti) e Shell (-1 centesimo sulla benzina).
Scendono questa mattina le medie ponderate nazionali tra le diverse compagnie in modalità servito: benzina a 1,931 euro al litro (-1,3 centesimi), diesel a 1,825 euro (-0,3 centesimi).

Coldiretti: Spesa per carburanti supera quella per carne - La spesa mensile per i carburanti è stata di 120 euro e ha superato quella per l'acquisto di carne (110 euro), frutta e ortaggi (83 euro) e pane e cereali (79 euro). Lo sostiene la Coldiretti sulla base dei dati Istat, sottolineando che «l'aumento vertiginoso del costo dei carburanti ha scombussolato i budget delle famiglie e modificato le priorità».
«D'altra parte - aggiunge l'organizzazione agricola in una nota - con il nuovo record un litro di benzina viene a costare come un chilo di pesche, e il prezzo ha superato del 40% il chilo di pasta e del 50% il litro di latte. Un rapporto di cambio che non è eticamente ed economicamente sostenibile e mette a rischio la ripresa del paese».

CIA: Il «caro gasolio» manda in rosso l'agricoltura - «Il 'caro gasolio' sta mettendo in grave crisi le imprese agricole, mandando 'in rosso' i bilanci. I rincari del carburante, con continui record, hanno effetti devastanti nel settore primario». La Cia lancia l'allarme osservando che «a gravare è soprattutto il carico fiscale. Solo nei primi otto mesi del 2012 il fisco ha spremuto alle aziende 1,5 miliardi di euro, il 15% in più rispetto all'anno precedente; in pratica, il 6% dei 24,5 miliardi che l'erario ha incassato dalle vendite totali di benzina e gasolio e questo nonostante il calo dei consumi».