29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Banche

Il Governo approva dlgs su autorità bancaria europea

Correntisti più protetti, sistema più stabile, più vigilanza

ROMA - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro dell'economia e delle finanze, ha approvato in via definitiva, dopo l'esame preliminare del 30 aprile 2012 e i pareri delle Commissioni parlamentari competenti, un decreto legislativo che recepisce le norme comunitarie in materia di poteri delle autorità bancaria europea, dell'autorità delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, e dell'autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.

Nel comunicato del Cdm del 30 aprile si spiegava che «la crisi finanziaria del 2007-2008 ha evidenziato alcune lacune nella vigilanza finanziaria in materia di cooperazione, coordinamento e applicazione coerente del diritto dell'UE e fiducia tra le autorità nazionali competenti. Il Parlamento europeo ha sollecitato più volte l'adozione di un sistema di vigilanza più integrato, che accresca l'integrazione dei mercati finanziari dell'Unione. Nel 2008, la Commissione ha incaricato un gruppo di esperti di formulare raccomandazioni su come rafforzare i meccanismi di vigilanza europei al fine di proteggere i cittadini in modo più efficace e ripristinare la fiducia nel sistema finanziario. La relazione finale del gruppo di esperti - cd. «relazione Larosière» - ha consigliato la creazione di un Sistema europeo di vigilanza finanziaria, il SEVIF, comprendente tre autorità europee di vigilanza: una per il settore bancario, una per il settore degli strumenti finanziari e una per il settore delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali. La Commissione, dopo l'approvazione del Consiglio europeo, ha adottato le proposte dei tre regolamenti istitutivi del SEVIF, che creano anche le tre autorità di vigilanza».

Lo schema di decreto legislativo esaminato il 30 aprile e oggi approvato in via definitiva «dà attuazione alla direttiva comunitaria, introducendo le modifiche necessarie alla legislazione nazionale. L'entrata in vigore delle nuove norme consentirà di migliorare il funzionamento del mercato interno, garantirà maggiori protezioni per i depositanti, gli investitori e i beneficiari, manterrà la stabilità e sostenibilità del sistema finanziario e rafforzerà il coordinamento internazionale in materia di vigilanza».