Lavoro, l'Eurozona rischia 22 milioni di disoccupati
Senza cambiamenti di rotta, avverte l'istituzione internazionale, verranno colpiti sia i paesi già sotto stress, sia quelli, come Germania, Austria e Belgio, che invece finora sono riusciti a resistere alla crisi in termini di occupazione
ROMA - Se non cambia politiche Eurolandia rischia di ritrovarsi con 4 milioni e mezzo di disoccupati in più nei prossimi quatto anni, con cui il totale raggiungerebbe quota 22 milioni rispetto ai 17,5 milioni attuali che rappresentano già un record negativo. A lanciare l'allarme è l'Ilo, l'ufficio sul Lavoro dell'Onu in un rapporto pubblicato all'indomani dei moniti sull'occupazione lanciati anche dall'Ocse. Senza cambiamenti di rotta, avverte l'istituzione internazionale, verranno colpiti sia i paesi già sotto stress, sia quelli, come Germania, Austria e Belgio, che invece finora sono riusciti a resistere alla crisi in termini di occupazione.
RISCHIO CONTAGIO - Inoltre «non è solo l'area euro nei problemi, adesso l'intera economia globale - ha avvertito il direttore dell'Ilo Juan Somavia citato in un comunicato - rischia il contagio». Secondo l'istituzione c'è ancora «una finestra» di opportunità, ma «si sta chiudendo». L'Ilo fornisce la sua ricetta per superare la crisi: riparare il sistema finanziario e riattivare l'afflusso di credito verso le piccole imprese; far pagare al settore privato i costi dei salvataggi; promuovere investimenti e ritorno al lavoro; intervenire sui giovani con uno 0,5 per cento di Pil di spesa pubblica; rifocalizzare sul lavoro i fondi strutturali europei e gli investimenti della Bei.
NON C'E' TEMPO DA PERDERE - Inoltre bisogna affrontare il problema delle divergenze di competitività tra pesi europei, aprendo, chiede l'Ilo, un confronto sociale sulla necessità di legare le buste paga alla produttività, consentendo aggiustamenti al ribasso nei paesi in deficit e al rialzo nei paesi in avanzo. Il tutto puntando a «prevenire la spirale tra cali dei salari e dei diritti». Non c'è tempo da perdere insiste l'ente dell'Onu: «Fino a quando non verranno adottate misure adeguate, la crisi economica si aggraverà e la recessione non decollerà mai», ha affermato Somavia.
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