29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Vertice a Bruxelles

L'Eurogruppo apre alla Spagna

Primi 30 mld per aiuti a banche e deficit sotto 3% Pil nel 2014. Sul fronte anti-spread c'è stata la firma un accordo che le permetterà alla Bce di intervenire sui mercati del debito sovrano come «agente» dell'attuale fondo salva-Stati temporaneo, l'Efsf (e, più tardi, dell'Esm, suo successore)

BRUXELLES - L'Eurogruppo svoltosi ieri a Bruxelles si è concluso poco prima delle due del mattino, dopo più di otto ore di discussioni, con la conferma, innanzitutto, delle conclusioni del vertice dell'Eurozona del 28-29 giugno, sia sul cosiddetto scudo anti-spread che sulla ricapitalizzazione 'diretta' delle banche in crisi attraverso le risorse del futuro Fondo salva-Stati permanente, l'Esm.

GLI AIUTI ALLE BANCHE SPAGNOLE - Ma le decisioni più importanti sono quelle prese nei confronti della Spagna, con gli aiuti per le banche (30 miliardi di euro già a luglio) e la concessione di un anno in più per il raggiungimento dell'obiettivo di riduzione del deficit al 3% del Pil (nel 2014 invece che 2013). Inoltre, i ministri finanziari hanno riconfermato Jean-Claude Juncker alla presidenza dell'Eurogruppo per altri due anni e mezzo, anche se di fatto il nuovo mandato finirà all'inizio del 2013, per volere dello stesso Juncker.
Secondo fonti italiane «è andata bene», unico commento rilasciato dopo che il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha lasciato la riunione con largo anticipo (poco dopo le 22), lasciando il testimone al vice ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, che è rimasto fino alla fine, senza rilasciare dichiarazioni all'uscita.

SCUDO ANTI-SPREAD - Sul fronte anti-spread c'è stata la firma un accordo che le permetterà alla Bce di intervenire sui mercati del debito sovrano come 'agente' dell'attuale fondo salva-Stati temporaneo, l'Efsf (e, più tardi, dell'Esm, suo successore); mentre per le ricapitalizzazioni bancarie Juncker e il presidente dell'Euro working group, Thomas Wiess, hanno precisato che non sarà richiesta alcuna garanzia pubblica per i finanziamenti diretti agli istituti di credito.

NAPOLITANO: L'EUROPA NON SI FERMI IN MEZZO AL GUADO - Dalla Slovenia, Paese membro Ue che con l'Italia «condivide strozzature interne che impediscono significativi tassi di crescita», Giorgio Napolitano ammonisce affinché l'Unione europea «non si fermi a metà del guado» sulla via delle riforme. Così come l'Italia e i partiti politici candidati a guidarla dopo le elezioni del 2013.