Il Governo centra l'obiettivo dell'IMU, aliquote ferme
I risultati sull'Imu di giugno sono stati illustrati dal sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani: Bene le entrate nei primi mesi ma l'effetto della recessione non ancora scontato
ROMA - Buone notizie per i conti pubblici italiani. Almeno nella prima parte del 2012, quando gli effetti dell'inasprimento della crisi e della recessione non sono stati ancora tutti scontati. Positivo l'andamento delle entrare tributarie nei primi 5 mesi dell'anno con un incremento del 2,5%(+3,965 miliardi) e soprattutto obiettivo centrato per l'Imu: i versamenti di giugno sono in linea con le stime, a 9,5 miliardi e le aliquote per il saldo di dicembre non aumenteranno. Dati che, se si aggiungono a quelli sul buon andamento del fabbisogno diffusi lunedì scorso, attestatosi a 29,1 miliardi nei primi 6 mesi, quasi 15 miliardi in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, lasciano ben sperare per il faticoso raggiungimento del pareggio di bilancio strutturale al 2013 e che si spera possano avere anche un qualche effetto sul calo dello spread, calmierando la spesa per interessi.
I risultati sull'Imu di giugno sono stati illustrati dal sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani, che, soddisfatto, ha presentato dati con cui ha sconfessato le Cassandre che parlavano di buchi nel gettito Imu: «Oggi - ha detto Ceriani con una battuta - vi diamo una non notizia», elogiando il senso di «responsabilità» degli italiani «nonostante le critiche e l'incitamento alla rivolta fiscale». «Milioni di contribuenti hanno fatto quello che dovevano fare, con la consapevolezza della necessità di farlo, che talvolta sottovalutiamo», ha aggiunto Ceriani spiegando che non ci sarà alcun ritocco all'insù delle aliquote per versare il saldo a fine anno.
Il dato dei 9,5 miliardi presenta un leggero scostamento rispetto alla previsione di 9,7 mld, ma bisogna tener conto di quei contribuenti come gli agricoltori o quelli soggetti a studi di settore che preferiscono versare con le imposte dirette di luglio-agosto anche pagando una piccola mora. Risultano aver versato circa 23,8 milioni di contribuenti su una platea potenziale di 25,5 milioni. L'importo medio dei versamenti è stato di circa 400 euro. Dunque anche a fine anno sarà centrato l'obiettivo dei 20,1 miliardi stimati dal governo.
Bene anche le entrate nei primi 5 mesi dell'anno: in crescita del 2,5% a 149,540 miliardi (+3.965). Ad aumentare sono le imposte dirette, con una variazione positiva dell'1%: e se da un lato si contrae l'Ire dello 0,6%, dall'altro aumenta il gettito dell'imposta sulle società a +2,7%. Va male invece l'Iva, segnale di una forte contrazione dei consumi nonostante l'aumento di un punto delle aliquote, con un calo dell'1,1%. «Nel complesso - ha commentato il Mef - pur in presenza di una congiuntura fortemente negativa, la dinamica delle entrate tributarie registra, per effetto delle misure correttive varate a partire dalla seconda metà del 2011, una tendenza alla crescita a ritmi superiori rispetto all'analogo periodo dello scorso anno».
Tuttavia la cautela è dobbligo come sottolineato dallo stesso sottosegretario: «E' presto per fare conclusioni sulle entrate - ha detto - e un quadro attendibile si potrà avere solo con i dati dell'autotassazione perchè molto dipenderà dai versamenti di luglio. Data la poca liquidità di cui godono i contribuenti, ci aspettiamo che usufrusicano di più della possibilità di dilazionare i pagamenti. Un quadro attendibile si avrà dunque ad agosto. Gli effetti della recessione non si sentono ancora sulle entrate perchè c'è uno sfasamento e che le entrate siano sensibili al ciclo economico non è una novità. Se dovessimo andare in una recessione più grave di quella ipotizzata è chiaro che dovremmo aspettarci un andamento delle entrate meno favorevole ma non c'è ancora un aggiornamento del quadro congiunturale».
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