28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Una «vera sorpresa»

Vino, il Financial Times promuove i rosati italiani: molti e interessanti al Sud

La critica Jancis Robinson, nella sua rubrica sul quotidiano londinese segnala una valida alternativa, oramai anche numerica, ai classici provenzali: I più caratteristici? Quelli dell'Etna

LONDRA - Una «vera sorpresa» è scoprire quanti e quanto diversi siano i vini rosati prodotti in Italia. La promozione giunge dalla seguitissima enologa del Financial Times, Jancis Robinson, che nella sua rubrica sul quotidiano londinese segnala una valida alternativa, oramai anche numerica, ai classici provenzali. «Guardando a una lista relativamente ridotta dei miei rosè preferiti - scrive - sono piuttosto sorpresa nello scoprire che ci sono almeno tanti vini italiani, cinque, quanti sono i vini provenienti dalla Provenza, il cuore dei rosé francesi».

L'attenzione dell'esperta si concentra sui produttori del Mezzogiorno. «In Italia meridionale - scrive la Robinson - con Sicilia e Sardegna in evidenza, sono in grado di produrre varietà con piena corposità e di enorme carattere. Forse quelli con più carattere sono i vini da uve coltivate sui terreni vulcanici del monte Etna».

Ecco i nomi: «Terre Nere Rosato 2010 non è caro, è fatto con uve di due vitigni locali Nerello e veramente ha un sapore come ci si immaginerebbe potrebbe essere quello del magma. Non per i deboli di cuore, non per la cantina. Bevetelo presto, freddo e con carne alla griglia. Simile, molto più costoso e estremo è il Salvo Foti, Vinudilice Rosato 2009 Igt Sicilia, che presenta un aroma di buccia di mela, caratteristico del cosiddetto vino naturale».

La lista di rosé italiani consigliati da Jancis Robinson ai suoi lettori include anche un vino pugliese, A Mano Primitivo 2011 Igt Puglia, dalla Campania il Feudi di san Gregorio Ros'aura Rosato 2011 Igt Campania e un sardo «inconsueto», il Saparale 2011 Corse Sartene 2011, «selvaggio» come si vorrebbe.