19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Inaugurata a Parma la 16° edizione della fiera dell’alimentare italiano

Cibus 2012, confronto tra Governo e industria alimentare

Buone notizie da Cibus per l’industria alimentare italiana: la cosiddetta «food tax» probabilmente non si farà ed anche il temuto aumento dell’Iva in autunno potrebbe saltare o quanto meno essere ridotto

PARMA - Buone notizie da Cibus per l’industria alimentare italiana: la cosiddetta «food tax» probabilmente non si farà ed anche il temuto aumento dell’Iva in autunno potrebbe saltare o quanto meno essere ridotto. Lo ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, inaugurando oggi a Parma la 16° edizione di Cibus, la fiera del food made in Italy: «Il governo non va verso l'imposizione della Food Tax, non c'è alcuna decisione in tal senso. Sono convinto che non ci sara' una tassazione a 360 gradi di quello che impropriamente viene identificato come junk food». Per quanto riguarda l’aumento dell’Iva il nostro impegno è volto per il rinvio, o quanto meno, l'attenuazione» di questa misura fiscale».
Gli stand degli espositori, circa 2300, hanno accolto stamattina un gran numero di operatori professionali, molti provenienti dall’estero, in un quartiere fieristico totalmente rinnovato, grazie anche ad un finanziamento di 62 milioni di euro che rappresenta un caso di best practice di finanza applicata all’economia reale, e dotato di nuovi parcheggi che hanno facilitato l’accoglienza.
La fiera è stata aperta da una conferenza stampa congiunta del CEO di Fiere di Colonia, Gerald Bose, e dell’amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie, che hanno illustrato l’accordo tra le due realtà di punta del panorama fieristico alimentare internazionale per andare assieme sui nuovi mercati, specialmente quelli asiatici, a cominciare dalla collettiva Anuga/Cibus alla fiera alimentare thailandese Thaifex nel 2013.

Il presidente di Fiere di Parma, Franco Boni, ha ricordato le novità di Cibus 2012: il settore del surgelato, quello della distribuzione automatica, quello dei microbirrifici artigianali e la presenza di circa 350 aziende che propongono prodotti biologici, oltre le due «fiere nella fiera», Pianeta Nutrizione e Dolce Italia. Boni ha anche sottolineato la grande attenzione dedicata al tema dei rapporti tra industria alimentare e grande distribuzione nella ricca parte convegnistica ed il fuori salone nelle strade di Parma (CibusInCittà).
Alla inaugurazione di Cibus è intervenuto anche il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, auspicando «che dalla crisi che sta colpendo l’agricoltura e l’industria possa nascere un’Italia diversa dove si dia la giusta importanza ad un settore, come l’agroalimentare, che deve essere primo non solo in Italia, ma anche nel Mondo».
Sia Guidi che Catania hanno sottolineato l’importanza di una maggiore collaborazione tra i protagonisti della filiera: agricoltura, industria alimentare, grande distribuzione.
«Si deve tornare a crescere – ha dichiarato il presidente di Federalimentare aprendo la assemblea dell’associazione tenutasi oggi a Cibus – ma non vanno in tale direzione l’ulteriore aumento dell’Iva, l’introduzione di una food tax dannosa e discriminatoria o l’ipotesi di istituire un deposito cauzionale sugli imballaggi».
Federalimentare ha anche auspicato un rilancio operativo dell’ICE, Istituto del Commercio Estero, incrementando la quota del Piano Promozionale 2012 destinata al settore alimentare, portandola dal 7% al 12-15%.

A Cibus è stata presentata oggi una ricerca sui consumi fuori casa (Ho.Re.Ca.) negli USA e sulla la grande opportunità per i prodotti autentici italiani, curata dall’istituto di ricerca MRA, da cui risulta che l’export italiano negli Usa potrebbe tranquillamente triplicare. Un problema è rappresentato dal fenomeno imitativo dei prodotti italiani: sugli scaffali dei supermercati americani si trovano 3 prodotti imitati per 1 realmente italiano. La soluzione passa per una sensibilizzazione sul tema dell’italian sounding sulla sempre più ampia fascia di foodies americani, una fascia colta che segue testate specializzate e programmi televisivi, come quelli dello chef Giada De Laurentis, divenuta una vera celebrità. Poi si auspica un intervento di tipo formativo su quel vasto strato di cuochi di secondo livello, prevalentemente sudamericani, molto presenti nei ristoranti americani, eventualmente servendosi di scuole di cucina italiane, naturalmente con un sostegno istituzionale in questo tipo di operazione.
I prodotti Dop e Igp italiani sono stati presentati in un’area espositiva di 700 mq, organizzata dalla Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche Aicig in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole. Presenti anche il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, il Corpo forestale dello Stato, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, l’AGEA, il CRA, l’INEA, l’ISA e l’ISMEA.