Teheran accetta Renminbi per il pagamento del petrolio
Il regime dei mullah sta spendendo la valuta cinese, che non è liberamente convertibile, per acquistare beni e servizi da Pechino. Generale israeliano: Bomba atomica più pericolosa di attacco
TEHERAN - L'Iran ha iniziato ad accettare il renminbi in pagamento del petrolio che sta fornendo alla Cina, anche come conseguenza delle sanzioni Usa mirate a limitare il programma nucleare di Teheran. Lo hanno rivelato al Financial Times fonti petrolifere e bancarie interpellate a Pechino, Dubai e Kuwait specificando che il regime dei mullah sta spendendo la valuta cinese, che non è liberamente convertibile, per acquistare beni e servizi da Pechino.
La maggior parte del petrolio che giunge in Cina - si legge sul Ft - è fornito dalla unipec, braccio commerciale della Sinopec, la seconda maggiore compagnia petrolifera cinese, e attraverso una compagnia commerciale denominata Zhuhai Zhenrong. Tale flusso commerciale vale, secondo stime di settore, tra i 20 e i 30 miliardi di dollari all'anno anche se una quota di quest'ultimo è sotto forma di baratto, per esempio attraverso la fornitura di servizi di perforazione di pozzi.
Generale israeliano: Bomba atomica più pericolosa di attacco - Un Iran dotato della bomba atomica sarebbe più pericoloso di un attacco militare contro i siti nucleari iraniani. E' quanto ha detto oggi l'ex capo dell'intelligence militare israeliana, il generale Amos Yadlin, parlando oggi a una conferenza in Virginia, negli Stati Uniti. Lo riporta il sito web del quotidiano israeliano Haaretz.
Yadlin ha detto anche che l'Iran sta seguendo una «sofisticata» strategia per ottenere la bomba atomica. Strategia - ha aggiunto - che «sfortunatamente» sta avendo efficacia. Il generale israeliano ha detto di essere favorevole a provare tutte le opzioni possibili prima di attaccare gli impianti nucleari iraniani, ma ha anche sottolineato che «un Iran con la bomba atomica è più pericoloso di un attacco all'Iran». Yadlin ha anche osservato che «se vogliamo (provare) tutte le opzioni sul tavolo, bisogna avere un'opzione militare credibile».
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