Fiom, sinistre in piazza senza il PD. Napolitano: Apertura sul lavoro
Una piccola presenza del PD fa capolino al corteo della Fiom cui hanno invece aderito l'Idv, Sinistra e Libertà e altri partiti della sinistra extraparlamentare. Vendola: Persa un'occasione. Flores vs Bersani
ROMA - L'assenza è di quelle che si fanno sentire. Anche se alla fine una piccola presenza del Pd fa capolino al corteo della Fiom cui hanno invece aderito l'Idv, Sinistra e Libertà e altri partiti della sinistra extraparlamentare. Nonostante la decisione della segreteria Democratica di non partecipare alla manifestazione dei metalmeccanici, ufficialmente per via della presenza di un rappresentante dei No Tav sul palco di piazza San Giovanni, alcuni esponenti del partito di Bersani sfilano in corteo con gli operai. In piazza ci sono i senatori Vincenzo Vita e Furio Colombo, il «dissidente» Pippo Civati, ma anche una delegazione di militanti arrivati da Modena, qualcuno sfoggia anche la bandiera del Pd.
Flores vs Bersani - Un po' tutti i rappresentanti Democratici scesi in piazza dicono di non capire la scelta del partito. Da piazza San Giovanni, Civati si scatena su twitter: «Comunque la si pensi, è bello vedere piazza San Giovanni così, dopo quello che era successo il 15 ottobre». E ancora: «Il No Tav che parla dal palco è un amministratore iscritto al Pd. Houston, abbiamo un problema». Il riferimento è a Sandro Plano, presidente della Comunità montana della Val di Susa, intervenuto a fine manifestazione. E dal palco Paolo Flores D'Arcais attacca il segretario Democratico, paragonandolo a Sergio Marchionne, a Confindustria e a chi accusa la Fiom di fare politica: «Hanno tutti la faccia come il culo», dice senza veli il direttore di Micromega.
Vendola: Occasione persa - Il tema dell'assenza del maggior partito del centrosinistra si fa sentire nelle riflessioni dei pochi politici presenti in piazza. «Penso che chiunque non sia venuto qui oggi abbia perso qualcosa di importante - sottolinea Nichi Vendola - Oggi qui c'è molto popolo democratico e questa è la cosa più importante: non possiamo pensare di salvare il Paese senza un'alleanza con questo popolo». Lo sguardo è rivolto alle alleanze future. «Se uno mi dice qual è la tua coalizione, lasciamo da parte le sigle, la mia coalizione è questa qua», aggiunge il leader di Sel. Paolo Ferrero del Prc chiede di sostituire la «foto di Vasto con quella di piazza San Giovanni» e invita Sel e Idv a «ricostruire insieme la sinistra». Drastico Fausto Bertinotti di cui sono note le recenti analisi sull'impossibilità e inopportunità attuale di qualsiasi obiettivo di governo per la sinistra. La sinistra oggi è di piazza, è convinto l'ex presidente della Camera: «Se non è qui con la Fiom, la sinistra non esiste».
L'auspicio del Presidente Napolitano - Al di là della piazza, i giochi sulle alleanze entreranno nel vivo più in là. Intanto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rispondendo alla domanda di una cronista, riflette sulla riforma del lavoro e sulla piazza della Fiom che la contesta. E ancora una volta il capo dello Stato invita ad alla necessità di avere una «visione aperta alle esigenze di rinnovamento che sono ormai mature». Tra governo e parti sociali «c'è una trattativa, c'è un negoziato - ha aggiunto - penso che ormai lo si possa definire tale, non sono solo conversazioni private. Si sta entrando nel merito, vedremo quali saranno i punti di ricaduta. E' necessario un atteggiamento aperto alle modifiche tenendo fermi i fondamentali principi di rispetto dei diritti. Ma insisto sulle necessità di una visione aperta alle esigenze di rinnovamento che sono ormai mature».