Pensioni: Damiano, correggere gli effetti iniqui della riforma
Il capogruppo Pd in commissione Lavoro: Ci sono lavoratori senza occupazione e senza pensione
ROMA - «La commissione Lavoro della Camera, con il voto unitario dei gruppi che sostengono il governo, ha approvato ieri il parere con il quale sottopone al governo alcune condizioni per correggere la riforma delle pensioni e per ridurne gli effetti socialmente più iniqui. In particolare, si tratta della situazione di quei lavoratori che sono senza lavoro e che rimarranno senza pensione a seguito della riforma che ha abolito la possibilità di andare in pensione con le quote di anzianità: lavoratori che si sono licenziati con accordi individuali o collettivi, lavoratori esodati o sovrannumerari e di fabbriche fallite; lavoratori che hanno stipulato accordi di mobilità entro il 31 dicembre dello scorso anno». Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Lavoro Cesare Damiano.
«A questa platea - spiega Damiano - va consentito di poter utilizzare le precedenti regole per accedere alla pensione nel corso dei prossimi anni. In secondo luogo, la nostra richiesta si è mossa per superare la penalizzazione che riguarda l'assegno pensionistico dei lavoratori cosiddetti precoci. Si tratta di situazioni che hanno visto, nel corso di una vita lavorativa di oltre 40 anni, lo svolgimento in molti casi di lavori manuali e faticosi e le penalizzazioni salariali derivanti da lunghi periodi di cassa integrazione o di mobilità a seguito dei poderosi processi di ristrutturazione degli ultimi decenni. Un problema di giustizia sociale».
- 14/02/2019 Bankitalia: «Far andare in pensione prima non risolve i problemi»
- 08/01/2019 Quota 100, la denuncia della Cgil: dipendenti pubblici aspetteranno 8 anni per la liquidazione
- 21/11/2018 L'Europa dice «sì» agli studi di settore. E «no» a quota 100
- 11/10/2018 Boeri, nuovo attacco al governo sulle pensioni