25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Osservatorio Cig del dipartimento settori produttivi della CGIL

Il 2011 chiude con 500mila in cassa integrazione, -8mila euro a testa

Sul fronte lavoro, invece, le persone coinvolte lo scorso anno a vario titolo dalla percezione di ammortizzatori sociali sono state oltre 4 milioni su 12 milioni e mezzo di assicurati all'Inps, pari a un terzo dei lavoratori

ROMA - Mezzo milione di lavoratori in cassa integrazione a zero ore costretti a rinunciare a 8 mila euro in meno in busta paga, pari a un taglio complessivo di 3 miliardi e 650 milioni. Questo il bilancio degli effetti determinati dalla cassa integrazione lo scorso anno secondo l'elaborazione delle rilevazioni dell'Inps da parte dell'Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil nazionale nel rapporto di dicembre 2011.

4 milioni di persone coinvolte - Uno studio che, come rileva, «chiude l'ennesimo anno terribile per il nostro paese sul fronte dell'andamento economico e produttivo» con poco più di 950 milioni di ore di cig registrate e che porta così il numero di ore totalizzate in questi tre anni di crisi a 3,4 miliardi di ore. Tre anni che hanno determinato una riduzione del reddito primario di 48 miliardi di euro, solo in parte coperto dati trasferimenti dell'Inps che hanno di fatti compensato solo il 40%. Sul fronte lavoro, invece, le persone coinvolte lo scorso anno a vario titolo dalla percezione di ammortizzatori sociali sono state oltre 4 milioni su 12 milioni e mezzo di assicurati all'Inps, pari a un terzo dei lavoratori.
Il numero complessivo di ore di cassa registrate nel 2011, così come la mole di lavoratori coinvolti, si legge ancora nella sintesi dello studio diffusa dalla Cgil, «ci dicono che siamo arrivati ad un punto limite della tenuta del sistema rispetto all'andamento della crisi, come dimostrano le vicende drammatiche alla ribalta in questi primi giorni dell'anno, per tutte Alcoa e Fincantieri», osserva il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, secondo il quale: «E' determinante ormai dare una strategia industriale al paese e allo stesso tempo garantire risorse certe per gli ammortizzatori sociali, e l'estensione di questi, per fronteggiare un anno che si preannuncia difficilissimo».