Befera: Da controlli sui conti correnti nessun rischio Grande fratello
Il Direttore dell'Agenzia delle Entrate: «Verifiche solo al fine di rischio di evasione. Pagare tutte le imposte è base delle democrazia». Como, scoperta frode di 400 milioni euro: sequestrati beni per 26 milioni
ROMA - Nessun rischio Grande fratello dai controlli sui conti correnti che l'Agenzia delle Entrate potrà fare dal primo gennaio. Intervistato da Radio 24, Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate, alle critiche secondo cui i contribuenti sarebbero nudi di fronte al fisco ha replicato: «Non esageriamo. Magari si può essere svestiti. Abbiamo la possibilità di scandagliare le movimentazioni finanziarie, fatta centralmente con criteri di riservatezza rafforzati». I controlli saranno fatti «da un numero limitatissimo di persone. Non ci sono rischi da Grande fratello. D'altra parte abbiamo 150 miliardi di evasione».
Befera ha spiegato che i dati saranno «selezionati solo al fine di rischio di evasione» con «rigorossissimi sistemi di sicurezza e soggetti a denuncia penale». Sarà poi il Garante della privacy a fornire all'Agenzia tutte «le indicazioni per tutelare al massimo le garanzie sulle informazioni».
Pagare tutte le imposte è base delle democrazia - «Credo che il dovere fiscale, di pagare le imposte, qualunque siano, sia alla base della democrazia». Così il direttore dell'Agenzia delle Entrare è intervenuto in merito alle dichiarazioni di alcuni sindaci leghisti che hanno invitato a non pagare l'Imu. Befera ha tuttavia voluto precisare che si tratta di «un fatto politico che non commento».
Como, scoperta frode di 400 milioni euro: sequestrati beni per 26 milioni - La guardia di finanza di Como ha sequestrato beni per 26 milioni di euro: scoperta una frode fiscale da oltre 400 mln di euro, individuati 12 evasori totali. E' il bilancio dell'operazione «mad price».
Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Como ha dato esecuzione al sequestro di numerosi beni mobili, immobili e conti correnti, nei confronti di 46 persone indagate nell'ambito di una complessa indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, titolare delle indagini il Pm Mirko Monti. I sequestri riguardano 37 immobili, in 6 province, 17 conti correnti, 6 depositi titoli, 4 cassette di sicurezza, e 9 automezzi, per un valore complessivo pari a 26 milioni di euro.
Gli indagati sono accusati di far parte di un sodalizio specializzato nella commissione di una frode fiscale internazionale a «carosello». Le indagini, durate quasi 3 anni, hanno interessato l'intero territorio nazionale, con collegamenti in altri Paesi comunitari, tra i quali Romania, Spagna, Austria, Francia e Germania, e anche extra-Ue, come la Repubblica di Panama, noto paradiso fiscale. Sono 38 le società coinvolte nel sistema fraudolento con sede in Lombardia, Veneto, Puglia, Lazio, Campania, Umbria, Emilia Romagna, Piemonte e Abruzzo, nonché in Paesi dell'Unione. Tra queste, ben 12 sono risultate evasori totali.
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