28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Manovra finanziaria

Pensioni, allo studio rivalutazione del 100% fino a 1.200 euro

Oppure fino a 1.400 ma indicizzazione del 70%. La manovra per ora prevede l'indicizzazione totale per gli assegni fino a 935 euro. Camusso: Il Governo non può cambiare la struttura del sistema

ROMA - Norme più soft sulla rivalutazione delle pensioni. Secondo quanto si apprende, sul tavolo ci sarebbero diverse opzioni poiché la rivalutazione totale degli assegni fino a 1.400, chiesta dalla commissione Lavoro di Montecitorio, costerebbe troppo. La manovra per ora prevede l'indicizzazione totale per gli assegni fino a 935 euro.
Tra le possibilità quella di accogliere solo in parte la richiesta della commissione Lavoro di «salvare» le pensioni fino a 1.400 euro con una rivalutazione parziale (attorno al 70%) oppure, l'altra ipotesi, sarebbe quella di una indicizzazione al 100% ma solo fino a 2,5 volte il trattamento minimo (poco meno di 1.200 euro) raccogliendo così le riflessioni dell'Istat sull'argomento. Secondo l'Istituto infatti «nei prossimi anni la quota dei pensionati poveri è, verosimilmente, destinata a crescere a seguito dell'impatto congiunto delle misure di questa e delle manovre precedenti, nonostante l'indicizzazione.
Un'eventuale estensione dell'indicizzazione fino a 1.200 euro lordi mensili, d'altro canto, consentirebbe di tutelare un ulteriore 6,5% dei pensionati a rischio di povertà (163mila)».

Camusso: Il Governo non può cambiare la struttura del sistema - Per cambiare strutturalmente il sistema pensionistico serve un consenso elettorale. Perciò il governo tecnico non può farlo. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, arrivando al presidio di Cgil e Cisl, Uil e Ugl davanti a Montecitorio.
«Non siamo di fronte a una richiesta di rigore sui conti - ha detto Camusso - ma di un cambiamento strutturale del sistema pensionistico, cosa che un governo tecnico non può permettersi».
Secondo Camusso per fare le grandi riforme «bisogna avere un ampio mandato e consenso elettorale».
Camusso ha poi ribadito la sua contrarietà alla manovra che, ha ricordato, era «annunciata di rigore e crescita e si sta invece traducendo in una manovra iniqua per i lavoratori. Trovo corretto quello che dice il governo sul mantenere saldi invariati ma bisogna tagliare le poste trovando altre entrate invece il governo intende mantenere sia i saldi che la struttura «deve cambiare idea».