12 dicembre 2024
Aggiornato 23:30
La manovra economica | Le misure

Pacchetto da 25 miliardi, da Irpef a pensioni, in bilico l'Iva

Sulle pensioni allo studio l'ipotesi di un aumento da 40 a 42 anni del periodo contributivo. Ancora non è stato sciolto il «nodo» sull'Iva. Per ora si punterebbe a soprassedere visto anche l'impatto negativo che avrebbe sui consumi

ROMA - Dall'aumento dell'Irpef per i redditi più alti oltre i 75mila euro al ripristino dell'Ici sulla prima casa ma 'salvando' le fasce più deboli con una Super-Ici invece per le seconde e terze case. E ancora: il pacchetto sviluppo con l'Irap più leggera sul costo del lavoro, il sostegno alla ricapitalizzazione delle imprese, il bonus per la ricerca e il bonus energia. Prosegue a ritmo serrato il lavoro sulla manovra. Mentre il premier Mario Monti ha incontrato oggi Terzo Polo, Pdl e vedrà alle 21 il Pd, i tecnici stanno andando avanti sul lavoro di scrematura del testo. E il cdm per il varo della manovra potrebbe essere anticipato a domani. Tra misure di contenimento dei conti pubblici e interventi sullo sviluppo, il provvedimento si aggira attorno ai 25 miliardi di euro (compresi i 4 miliardi per coprire la delega fiscale).

Per quanto riguarda il pacchetto pensioni il velo sugli interventi cadrà solamente dopo l'incontro con le parti sociali previsto nella mattinata di domani. Al momento sembrano certi il contributo pro-rata per tutti, il blocco della rivalutazione degli assegni più sostanziosi, l'accelerazione dell'aumento dell'età di pensionamento delle donne nel privato. Più delicato il tema delle pensioni di anzianità: il governo potrebbe finire per privilegiare un meccanismo che innalzi da 40 a 42 anni di contributi il requisito per andare in pensione indipendentemente dall'età anagrafica.

Ancora non è stato sciolto il «nodo» sull'Iva. Per ora si punterebbe a soprassedere visto anche l'impatto negativo che avrebbe sui consumi. La misura potrebbe essere presa in seguito anche perché, in caso di 'fibrillazione' dei titoli di Stato, per intervenire basta un decreto del presidente del consiglio dei ministri.