BPM, bagarre su liste. Marcello Priori per la presidenza?
CDA e Direttore Generale non erano a conoscenza del documento spartizione del 2010 e le Minoranze chiedono un cda straordinario sulle carriere per l'11
MILANO - Il cda e la direzione generale della Bpm «ribadiscono fermamente di non essere mai stati a conoscenza dell'esistenza» del documento firmato nell'estate 2010 dai vertici degli Amici della Bipiemme, il parlamentino sindacale che governa la banca, sui criteri, tutti sindacali, per promozioni e carriere alla Popolare Milano.
«La direzione generale della Banca Popolare di Milano ha informato il Cda - si legge nella nota diffusa al termine della riunione - di aver avviato una procedura di verifica interna relativa agli avanzamenti di carriera interni avuti nel corso degli ultimi cinque anni; i risultati di tale verifica dovranno pervenire prima dell'assemblea straordinaria dei Soci prevista per il 22 ottobre 2011».
Dall'Asta: «Abbiamo cercato noi Bonomi, garante milanesità» - «Abbiamo incontrato - ha riferito Dall'Asta a pochi minuti dall'inizio del Cda della Bpm - il dottor Bonomi, come tutti quelli che dicevano le cose peggiori sulla Bpm, e sono tanti, che ora si propongono tutti quanti» per contribuire all'aumento di capitale da 800 milioni, e quindi per entrare nell'azionariato della banca. A chi gli ha domandato se si riferisse a Matteo Arpe, ha replicato: «Non solo lui».
«Nell'incontro con Bonomi - ha proseguito - abbiamo colto qualcosa di nuovo. Le attività che ci ha illustrato, e che sono tipiche del suo fondo, non sono invasive ma di accompagnamento e rilancio delle aziende in cui investe. Le sue attività possono, con piccoli ritocchi, riportare le società in cui entra a livelli di eccellenza, cosa che Bonomi ha intravisto in Bpm. Il suo progetto - ha messo in evidenza - per ora ci piace. Dal mio punto di vista è un candidato molto apprezzato».
Non c'era nessun accordo per spartizione carriere - In Banca popolare di Milano non c'era nessun accordo tra le sigle sindacali per la spartizione delle carriere. «Nel Cda di oggi - ha affermato - si dovrebbe ripetere quanto già detto in un consiglio un anno fa: l'accordo non c'era, non era stato firmato dalla controparte. E' strano - ha aggiunto - che la Fabi si defili in questo momento». Già un anno fa, articoli di stampa, avevano riferito del documento del 2010 con cui i sindacati interni della Popolare Milano hanno definito, nero su bianco, i criteri, tutti sindacali, per promozioni e carriere in banca.
Sulla richiesta della Consob all'associazione perché fornisca il libro soci della Bpm, Dall'Asta ha commentato: «La richiesta viene presentata periodicamente all'associazione Amici della Bipiemme. E' comprensibile, con tutto quello che sta succedendo».
Bagarre sulle liste, spunta Marcello Priori per la presidenza - Andrea Bonomi è l'unico tra i 'pretendenti' della Bpm che, su sollecitazione Consob, sia uscito allo scoperto dichiarando di detenere il 2,6% della della banca che si accinge a varare un aumento di capitale da 800 milioni. Il patron di Investindustrial ha la facoltà, e probabilmente la volontà di arrivare fino al 9,9% della Popolare Milano in un progetto che sarebbe «stand alone», senza finanziatori di supporto né imprenditori aggregati in cordata.
La spaccatura tra i sindacati locali e nazionali è ora più che esplicita: mentre gli 'Amici della Bpm' si dichiarano legittimati e pronti a presentare presto una loro lista per il consiglio di sorveglianza, che a sua volta procederà ad indicare il consiglio di gestione, la Cgil da una parte e la Fabi e la Fiba-Cisl dall'altra hanno detto a «no» a questa ipotesi con diverse motivazioni.
Fisac-Cgil: No a liste in accordo con investitori esterni - La Fisac-Cgil non appoggerà nessuna lista presentata dall'associazione Amici della Bipiemme «se realizzata in accordo, e con conseguente spartizione di posti, con investitori finanziari esterni». Lo afferma il segretario generale della Fisac, Agostino Megale, secondo cui «il rilancio della Bpm ha necessità di forti e solide competenze oltre che di eccellenze manageriali, da ricercare sia nella valorizzazione di qualità e competenza interne alla banca che in investitori finanziari in cui deve essere riconoscibile il valore aggiunto di qualità di cui sono portatori».
«Come già detto nei giorni passati - spiega Megale in una nota - etica, rigore e trasparenza sono la nostra bussola, in stretta sintonia con le linee e le indicazioni di Banca d'Italia. Questi criteri sono stati alla base del rinnovamento del gruppo dirigente della Fisac che sta nell'associazione e che abbiamo avviato da oltre un anno. L'avvio di questo processo, con il quale abbiamo chiesto l'azzeramento di accordi e prassi che prevedevano privilegi personali, l'abbiamo voluto e pagato perdendo oltre 200 iscritti».
Rigore e trasparenza, conclude il numero uno della Fisac, «valgono per noi, ma ritengo valgano per tutto il sindacato. Per questo stiamo lavorando per il rilancio di un'idea positiva della partecipazione alla governance della banca, da realizzare come previsto dal nuovo sistema duale nel consiglio di sorveglianza, e che dovrà essere qualificata e di alto profilo».
Fabi e Fiba-Cisl: Nessun appoggio a lista Amici Bipiemme - Le segreterie nazionali di Fabi e Fiba-Cisl non appoggeranno alcuna lista presentata dall'associazione 'Amici della Bipiemme' in accordo con investitori finanziari. Lo affermano i due sindacati, spiegando che «è ormai chiaro che le modalità di gestione illecite perpetrate dall'associazione degli Amici della Bipiemme e l'assenza di specifica competenza manageriale degli investitori finanziari non consentono di fornire alcuna prospettiva di rilancio strategico della Bpm, la cui condizione di crisi è stata determinata soprattutto da tali logiche».
Fabi e Fiba-Cisl attendono quindi che «il consiglio di amministrazione della Bpm, una volta ricevute le necessarie autorizzazioni in merito al nuovo statuto, annunci le nuove regole di governance in modo che tutte le parti interessate, incluso il mercato, possano predisporre liste in vista della prossima assemblea».
Minoranze chiedono cda straordinario su carriere l'11 - Martedì prossimo, l'11 ottobre, si terrà un consiglio di amministrazione straordinario di Bpm dedicato ai risultati delle prime verifiche interne su promozioni e carriere degli ultimi cinque anni, avviate oggi dal direttore generale Enzo Chiesa dopo la pubblicazione del documento dell'estate 2010 in cui i sindacati interni hanno definito i criteri, tutti sindacali, per salire di grado in banca. E' quanto riferisce uno dei consiglieri di minoranza che hanno avanzato la richiesta in questo senso al consiglio di amministrazione che si è riunito oggi per discutere anche del documento in questione.
Rileva da Crédit Mutuel il 6,49% della Legnano per 100 mln - Il cda della Bpm che si è tenuto oggi, riferisce la nota, ha esaminato «la manifestazione di interesse presentata dal Cic relativa alla cessione da parte dello stesso della quota del 6,49% detenuta nella Banca di Legnano. Valutata la congruità del prezzo rispetto ai valori di mercato e l'interesse specifico della Bipiemme all'acquisizione della partecipazione, anche al fine di facilitare la fusione in corso tra la Banca di Legnano e la Cassa di Risparmio di Alessandria, il consiglio di amministrazione ha deliberato unanime di formulare al Cic un'offerta irrevocabile di 100 milioni di euro».
«L'operazione, che si dovrebbe concludere nei prossimi giorni una volta approvata dai competenti organi del Cic, farà sì che la Bipiemme giunga al possesso totalitario della Banca di Legnano, con un modesto impatto, pari a 5 basis point, sul Core Tier I».
Non è in corso alcuna ispezione della Banca d'Italia - «Con riferimento a notizie di stampa recentemente apparse, la Banca Popolare di Milano smentisce che sia in corso alcuna ispezione della Banca d'Italia presso la Bipiemme né presso altre Società del gruppo». E' quanto si legge in una nota diffusa al termine del cda di oggi.
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