19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Le previsioni dell'Unione Petrolifera

Energia: UP, per il 2025 meno petrolio, più gas e rinnovabili

«Moderato aumento domanda complessiva, calo emissioni di CO2. Nel breve periodo biocarburanti di seconda generazione»

ROMA - Meno petrolio e benzina, più gas naturale e fonti rinnovabili. Nei prossimi 15 anni la domanda energetica italiana cambierà aspetto assumendo queste caratteristiche, secondo le previsioni per il 2011-2025 dell'Unione petrolifera. Rispetto all'anno scorso le tendenze fondamentali sono tutte sostanzialmente confermate, a eccezione dello «sviluppo accentuato delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico che già alla fine del 2011 dovrebbe raggiungere gli obiettivi previsti al 2020 dal Piano di azione nazionale».

Si prevede quindi - spiega l'Up - un moderato aumento della domanda di energia complessiva, che dovrebbe passare dai 177,5 milioni di Tep (tonnellata equivalente di petrolio) del 2011 ai 186,6 del 2015 e ai 195,5 del 2025. Ci sarà una riduzione del peso del petrolio, che dovrebbe scendere dal 40% del 2011 al 37,8% del 2015 e al 34,3% del 2025, accompagnata da un calo del peso della benzina a tutto favore del gasolio, che al 2025 dovrebbe pesare per il 52% nella composizione del barile.

Nei prossimi anni ci sarà un aumento del peso del gas naturale, che al 2025 dovrebbe arrivare a coprire oltre il 40% del nostro fabbisogno, diventando dal 2014 la principale fonte di energia. Prevista anche una sostanziale stabilità dei combustibili solidi intorno all'8%, insieme a un ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili, che al 2020-2025 dovrebbero coprire il 14,4% del nostro fabbisogno rispetto al 10% attuale. Ci sarà così una riduzione delle emissioni di CO2 nel lungo-medio termine, che tuttavia al 2020 saranno ancora superiori del 3% rispetto ai livelli del 1990.

Nel breve periodo biocarburanti di seconda generazione - Nessun contributo, sottolinea l'Unione petrolifera, arriverà dal nucleare, mentre «per i biocarburanti entrano nello scenario quelli di seconda generazione già nel breve periodo, sebbene in quantitativi ancora contenuti». Al 2020 i volumi complessivi di biocarburanti necessari a rispettare l'obbligo del 10% nei trasporti si stimano intorno ai 4 milioni di tonnellate, rispetto ai 4,6 milioni cui si arriverebbe in loro assenza.