Marmomacc, Best Communicator Award e mastro della pietra
Riconoscimenti per i migliori allestimenti e per il sostegno al comparto lapideo. Progetti di altissimo livello che hanno incantato la giuria
VERONA - Il Best Communicator Award è uno dei riconoscimenti più ambiti da tutte le aziende che partecipano a Marmomacc: fin dalla sua istituzione, premia gli allestimenti fieristici che maggiormente hanno evidenziato e trasmesso attraverso il loro design le potenzialità e le prospettive dei materiali litici. Un aspetto fondamentale, quello della comunicazione, anche attraverso la partecipazione a manifestazioni di settore, per diffondere una più completa conoscenza e cultura del marmo e della pietra naturale.
Quest'anno, il premio è formulato per categorie e questo ha permesso di focalizzare l'attenzione su specifici aspetti dell’attività espositiva, come la coerenza con le peculiarità del materiale, la sostenibilità, la fruibilità, l’innovazione legate sia agli aspetti tecnologici sia all’impatto economico ed espressivo.
La Giuria, -formata dall'architetto Livio Salvadori, redattore di Casabella, Mauro Albano, Brand manager di Marmomacc, Luisa Bocchietto, architetto, presidente dell'ADI, Aurelio Magistà, Docente alla Sapienza di Roma e giornalista di Repubblica, ed Enrico Morteo, storico e critico del design oltre che Curatore della Collezione Storica del Compasso d'Oro, ha scelto di premiare quest'anno cinque aziende e di attribuire tre menzioni d'onore. Il riconoscimento è andato a Citco con il progetto di Ferruccio Laviani, «per la maestria che governa l'incontro fra luce e materiale declinato nelle tre dimensioni per produrre effetti inediti e spettacolari»; Cooperativa Operai Cavatori del Botticino con il progetto dello Studio Associati Architetto Ivan Tognazzi «per la forza di un progetto di comunicazione che attira l'attenzione su di un singolo materiale»; Franchi Umberto Marmi, con un progetto della stessa azienda in collaborazione con l'arch. Michele Cazzani, «per la continuità di una ricerca che coinvolge il progetto sia alla scala della scena urbana che nella ridotta dimensione domestica»; Henreaux con il progetto di Craig Copeland «per l'estremo virtuosismo delle lavorazioni e la sobrietà di una scenografia rigorosamente orizzontale» e infine Lithos Design con il progetto di Raffaello Galiotto «per l'essenzialità e la coerenza di un progetto espositivo che gioca con un unico componente modulare e ripetuto».
Le menzioni fuori concorso sono state attribuite a Budri con Patricia Urquiola e a Pibamarmi con Snohetta, già vincitori del Premio nel 2010 e alla mostra Luce & Materia dell'azienda Solubema su progetto di Raffello Galiotto. Per ragioni diverse, questi tre interventi rappresentano un’eccellenza della ricerca e del progetto. Fantasia e rigore, ricerca e storia, innovazione e tradizione: tre percorsi densi di suggestioni e spunti di riflessione sulle potenzialità della materia.
Marmomacc ha anche assegnato un altro ambito riconoscimento: il «Mastro della Pietra 2011» che riprende una tradizione espressa dalla Corporazione dell'Arte della Pietra a Verona nel 1300. Dal 1980 su iniziativa di un gruppo di imprenditori della Valpolicella, la Corporazione è stata rifondata e ogni anno in occasione di Marmomacc proclama un «Mastro della Pietra» scelto fra chi nell’ambito della propria attività abbia portato lustro, nomea e garantito il proprio impegno in favore dell’intero settore e a difesa dell’economia del territorio. Quest'anno l'onore è stato attribuito ad Ahmet Serter , «per la sua grande capacità manageriale che ha saputo testimoniare alla guida di una delle più importanti realtà imprenditoriali del settore lapideo della Turchia, la Basaranlar Marble, riconosciuta in tutto il mondo, firmando importantissimi progetti nei cinque continenti».