28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
Il futuro dell'auto

Romani a Marchionne: «La Fiat mantenga le promesse»

Il Ministro: «L'articolo 8 non si tocca». Bloomberg: «La produzione dei Suv verso gli Usa, a Mirafiori la citycar». Sindacati chiedono un incontro all'azienda sul futuro di Mirafiori

ROMA - Il governo ha fatto tutto quello che doveva fare, rafforzando anche la contrattazione aziendale attraverso l'articolo 8 della manovra di Ferragosto. Quindi, la Fiat non ha più alibi. Deve mantenere le promesse fatte sugli investimenti. Lo afferma il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, in un'intervista a Il Messaggero.
L'articolo 8 della manovra bis resterà «certamente». E la Fiat «deve prendere atto che tutto è stato fatto da parte nostra affinchè la novità delle relazioni sociali venisse fissata per legge. Adesso - sottolinea Romani - non ci sono alibi e ci aspettiamo che la Fiat dia seguito alle promesse».

La produzione dei Suv verso gli Usa, a Mirafiori la citycar - Ritorna in auge oggi l'ipotesi che Fiat sposti la produzione dei Suv dei marchi Jeep e Alfa Romeo dallo stabilimento di Mirafiori di Torino agli Stati Uniti. Per Torino si profilerebbe la produzione di un'utilitaria. Lo riporta l'agenzia di stampa Bloomberg che cita fonti vicine all'azienda.
Dal Lingotto non trapela alcun commento, anche se nei giorni scorsi fonti vicine all'azienda avevano fatto sapere che e' in corso una valutazione sull'impatto del rapporto euro dollaro sui costi di produzione dei Suv.
Secondo Bloomberg il cambio di programma sarebbe nell'aria a causa dell'apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro.
Intanto domani a Torino avrà luogo la prima riunione dei manager Fiat e Chrysler, e sul tavolo potrebbe anche esserci il dossier Mirafiori. In Fiat si parla di riunione di routine dopo le nomine fatte dall'amministratore delegato Sergio Marchionne, a fine luglio.

Camusso: «Se il Governo ha a cuore il paese, convochi un tavolo» - Un tavolo per fare chiarezza sul piano Fiat per l'Italia. Lo ha chiesto oggi a Torino, la leader della Cgil, Susanna Camusso, a margine dell'attivo intercategoriale del sindacato, convocato in vista dello sciopero generale del 6 settembre.
«Bisogna smetterla di fidarsi delle telefonate, degli annunci e delle dichiarazioni. Se questo governo ha ancora un minimo di interesse e di autorevolezza nei confronti del paese faccia quello che avrebbe dovuto fare e non ha fatto: convochi un tavolo che faccia chiarezza sul piano degli investimenti per Mirafiori, Grugliasco e Pomigliano e per tutto il paese» ha dichiarato Susanna Camusso.
Il leader della Cgil, Susanna Camusso, critica l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne. A margine di un attivo del sindacato ha detto che «è inaccettabile per chiunque che un imprenditore dica che investe o non investe in ragione dell'applicazione o meno delle leggi di un paese».
Camusso non ha risparmiato strali anche nei confronti del Governo, che «si dimostra non in grado di avere una relazione positiva con le imprese nell'interesse del paese».

Sindacati chiedono un incontro all'azienda sul futuro di Mirafiori - Fim-Cisl, Uilm, Fismic, Associazione Quadri Acqf e Ugl chiedono un incontro a Fiat, nella sede torinese, «per chiarire la situazione» sul futuro di Mirafiori dopo l'incontro tra l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne e il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. I sindacati in una nota congiunta ricordano che il Piano industriale della Fiat è stato definito nell'accordo del 23 dicembre 2010.

Ugl: «L'Azienda ci convochi subito» - «Fiat ci convochi con tempestività, perché se ci sono cambiamenti rispetto a quanto sottoscritto lo scorso 23 dicembre sul futuro di Mirafiori, dovremmo essere i primi a venirne a conoscenza». Lo dichiara il segretario nazionale dell'Ugl metalmeccanici, Antonio D'Anolfo, aggiungendo che «abbiamo inviato una richiesta d'incontro all'azienda insieme alle altre organizzazioni firmatarie dell'accordo perché è necessario fare immediata chiarezza sui ventilati cambiamenti di programma riguardanti lo stabilimento di Mirafiori, e soprattutto sull'impatto che avrebbero sulla tenuta dei livelli occupazionali».
«I lavoratori - spiega il segretario regionale dell'Ugl Metalmeccanici Piemonte, Renato Marino - hanno bisogno di rassicurazioni sul loro futuro, e non aspettano altro che di vedere i segnali tangibili della partenza degli investimenti. La richiesta inviata a Fiat dai sindacati è un atto dovuto, che deve porre fine a ipotesi e chiacchiere».