«L’unico argine al carovita viene dai campi»
Confagricoltura: «Ma questo ruolo di salvagente contro il carovita i produttori agricoli lo stanno pagando a caro prezzo»
ROMA - «Che i prezzi degli alimentari freschi diminuiscano è una buona notizia per i consumatori, in un momento di grandi difficoltà per l’economia e le famiglie. Ci auguriamo, tuttavia, che possano incentivare anche una ripresa delle vendite di frutta e verdura dei nostri produttori.» E’ questo il commento di Confagricoltura alla rilevazione dei prezzi provvisori al consumo di agosto, diffusa oggi dall’Istat, da cui emerge che i prodotti alimentari non lavorati, rispetto a luglio, hanno registrato quotazioni ulteriormente in calo (-0,4%), dovute soprattutto alla diminuzione dei prezzi della frutta fresca (-2,4%), della verdura (-2,2%), delle patate (-0,9%).
Problema prezzi per gli agricoltori - «L’agricoltura - prosegue Confagricoltura - sta continuando a fare da parziale ammortizzatore ad un’inflazione giunta al 2,8% su base annua. Ma questo ruolo di salvagente contro il carovita i produttori agricoli lo stanno pagando a caro prezzo.»
«Non va dimenticato - ricorda l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - che i prezzi pagati ai produttori sono in caduta libera da otto mesi e che la crisi si è particolarmente acuita quest’estate. La frutta viene svenduta dai produttori a quotazioni inferiori del 29% rispetto all’anno scorso e la verdura di poco meno del 22%, mentre i costi di produzione aumentano; molte aziende agricole hanno rinunciato a raccogliere il prodotto».
«Occorrono – conclude Confagricoltura - misure idonee a favorire i produttori nell’ambito delle filiere, ma anche interventi che permettano la concentrazione dell’offerta e l’aggregazione del prodotto».