26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Camera di Commercio di Verona

Crisi dell’ortofrutta, mela: 2011 più difficile del 2010

Produzione in aumento, ma magazzini vuoti e prezzo del prodotto trasformato per l’industria in aumento. Queste le previsioni di Assomela nell’annuale appuntamento della Camera di Commercio con i dati Prognosfruit

VERONA - Mela, finalmente si muovono i prezzi. Le quotazioni del prodotto trasformato per l’industria tornano ai livelli del 2008 e fanno ben sperare per un rialzo dei prezzi del prodotto fresco nel prossimo futuro. I magazzini sono vuoti, sono in progressiva riduzione anche le importazioni in controstagione, ma l’aumento della produzione in Europa e in Italia preannuncia una stagione più difficile del 2010.
Queste le indicazioni di Assomela ai produttori veronesi emerse nel convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Verona ieri per fare il punto sulla campagna 2011/2012, aperto da Damiano Berzacola, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona, seguito dagli interventi del Sindaco di Zevio, Paolo Lorenzoni e da Samuele Campedelli, assessore alla pianificazione territoriale della Provincia di Verona. Un appuntamento annuale di confronto e riflessione che fornisce in real time, le previsioni sugli andamenti del mercato e della produzione mondiali di Prognosfruit, la Bibbia del settore.

«La stagione entrante sarà certamente più difficile della precedente, in particolare per l'aumento della produzione comunitaria e nazionale – ha spiegato Alessandro Dalpiaz, Direttore di Assomela - Diversi presupposti sono peraltro positivi. In particolare l'esaurimento delle giacenze del 2010, unitamente ad un trend in costante diminuzione di importazione di mele in controstagione, rappresentano due aspetti importanti per la partenza della stagione commerciale 2011/2012. La domanda elevata di prodotto per la trasformazione industriale supporta prezzi oggi piuttosto elevati per le mele da succo (si veda grafico allegato, Ndr). Questo fattore, se confermato nel prossimo futuro, potrebbe influenzare positivamente anche il prezzo del prodotto per il mercato fresco. L'analisi dei «fondamentali» per la prossima stagione commerciale del settore melicolo ci porta a confermare un giudizio ragionevolmente positivo, anche per la dimostrata efficacia delle Organizzazioni di Produttori nell'affrontare il mercato con una visione internazionale.
Resta peraltro da capire come evolverà la crisi generale del settore ortofrutticolo e se questo quadro potrà comportare effetti negativi anche per il settore delle mele, che guarda con preoccupazione all'economia ed ai suoi possibili effetti sul consumo di frutta».

Assomela stima una contrazione della produzione veneta del 3%, dalle 198mila tonnellate del 2010 alle 192mila stimate per il 2011, a fronte di una di una crescita a livello nazionale del 3% (dai 2,18 milioni di tonnellate del 2010 ai 2,21 delle previsioni 2011). Stabile il Trentino, con -1% (dalle 467mila tonnellate del 2010 alle 460mila stimate per il 2011). Cresce, invece, e bene l’Alto Adige, che con un 7% in più sul 2010 e oltre il 50% della produzione nazionale, 1,14 milioni di tonnellate previste per il 2011, conferma la propria leadership italiana. In positivo anche la produzione polacca, che dopo la battuta d’arresto del 2010, si prevede aumenti del 24% arrivando a superare la produzione italiana con 2,3 milioni di tonnellate. La Polonia è il paese di riferimento per la formazione del prezzo del prodotto trasformato per l’industria, che orienta poi anche la formazione dei corsi del prodotto fresco. Quest’anno Prognosfruit stima un prezzo sugli 1,2-1,3 euro al chilogrammo, in forte ripresa rispetto al mezzo euro del 2008 e agli 0,75 centesimi del 2009. Il prezzo tornerebbe sui livelli del 2008, se l’evoluzione di produzione e mercato rispettano le previsioni.

«Il nostro compito – spiega Damiano Berzacola, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona – è di dare alle imprese agricole informazioni il più possibile aggiornate e recenti per orientare le proprie strategie di commercializzazione. Non a caso organizziamo da anni l’incontro a ridosso dell’appuntamento con Prognosfruit che si è chiuso tre giorni fa, in Slovenia. In questo momento, infatti, stanno iniziando le contrattazioni delle varietà precoci. Poi, è chiaro, le stime, per quanto elaborate in modo scientifico, contando i frutti degli alberi campione, sono stime e quindi indicative. Il raccolto dipende da fattori imprevedibili, come il clima, e la commercializzazione dall’evoluzione di una serie di fattori che, se non sono casuali, certo sono di difficile previsione. Se non altro, però, il singolo produttore avrà la possibilità di valutare se la proposta che riceve dal distributore/acquirente sia o no in linea con la media delle quotazioni spuntate e sia o no coerente con il quadro di mercato generale».

Quanto alle varietà maggiormente in crescita rispetto alla media, prevalgono quelle «a contratto» ovvero che si coltivano sulla base di licenze e per le quali la vendita è certa, dato che la licenza è concessa da chi poi esita il frutto sul mercato. Tra le più coltivate nel veronese la Gala e Pink Lady. Per il 2011/2012 si prevede un aumento del 30% delle produzioni di Cripps Pink, del 20% della Red Jonaprince e del 9% della Fuji. Sotto la media, invece, le varietà liberamente coltivabili: Red Delicious (-10%), Idared (-20%), Boskoop (-22%) e Jonathan (-21%).