25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Crisi del debito

Dopo il confronto Governo-parti sociali, oggi la parola a Tremonti

Informativa del Ministro davanti alle commissioni parlamentari di Camera e Senato

ROMA - Toccherà al ministro dell'Economia Giulio Tremonti prendere la parola oggi davanti alle commissioni parlamentari, riunite in via eccezionale ad agosto, per illustrare la strategia anti-crisi del governo dopo che dal confronto fra esecutivo e parti sociali di ieri non sono emersi dettagli sulle misure urgenti che saranno adottate la prossima settimana.

Ufficialmente l'informativa del titolare di via Venti Settembre, prevista per le 11, è sulla modifica dell'articolo 81 della Costituzione con l'introduzione del vincolo del pareggio di bilancio obbligatorio, ma la seduta straordinaria delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Camera e Senato sarà inevitabilmente l'occasione per porre delle domande al responsabile dell'Economia sugli interventi in cantiere.

Ad ascoltare il ministro, d'altronde, ci saranno tutti i big dell'opposizione da Pier Luigi Bersani, a Pier Ferdinando Casini a Francesco Rutelli. Ma anche per la maggioranza saranno presenti i numeri uno, dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, ai capigruppo, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Il premier Silvio Berlusconi e il leader della Lega Umberto Bossi saranno a Roma ma non è ancora chiaro se parteciperanno ai lavori delle commissioni.

Al momento l'unico punto fermo sembra essere la decisione del governo di convocare un Consiglio dei ministri la prossima settimana per varare un decreto con gli interventi per anticipare il pareggio di bilancio al 2013. Nessuna indicazione certa ancora nel merito dei contenuti del provvedimento, ma difficilmente si riusciranno a recuperare le risorse necessarie soltanto con l'accelerazione di alcune norme previste dalla manovra varata a luglio.

Sarà quindi necessario mettere mano a nuovi interventi e le ipotesi che si rincorrono sono tante. Le più contestate sia dai sindacati che da alcune parti della stessa maggioranza sono l'eventuale nuova stretta sulle pensioni e l'introduzione della tassa patrimoniale. Si parla poi dell'aliquota unica al 20% sulle rendite finanziarie con l'esclusione dei titoli di Stato. Ad ora, tuttavia, l'unica via percorribile, anche se non sufficiente, resta quella dell'anticipo della delega fiscale e assistenziale.